Trump tradito da 20 repubblicani pronti a pugnalarlo. E la Camera approva l’impeachment

13 Gen 2021 10:38 - di Paolo Lami

Escono allo scoperto uno dopo l’altro i parlamentari repubblicani che si sono resi disponibili a pugnalare alle spalle Trump votando l’impeachment contro il presidente mentre il vice del tycoon, Mike Pence cerca di far ragionare un’irragionevole Nancy Pelosi spiegandole, con infinita pazienza, che utilizzare il 25° Emendamento come una clava contro Trump significa acuire ancor di più il malessere del Paese e spaccarlo irrimediabilmente a metà.

Pence ha suggerito alla speaker democratica di “abbassare la temperatura e unire il nostro paese mentre ci prepariamo” all’insediamento del presidente eletto Joe Biden.

“Non credo”, ha scritto Pence nella lettera inviata alla Pelosi, che invocare il 25° emendamento “sia nel migliore interesse della nostra nazione o coerente con la nostra Costituzione “.

Ma la Camera dei rappresentanti Usa ha approvato nella notte una risoluzione che chiede la rimozione del presidente Donald Trump appellandosi proprio al 25esimo Emendamento.

La risoluzione, presentata dal deputato democratico Jamie Raskin del Maryland, chiede al vice presidente Mike Pence “di usare immediatamente i suoi poteri previsti dall’articolo 4 del 25esimo emendamento”. E ”proclamare ciò che è ovvio per una nazione inorridita: il presidente non è in grado di adempiere con successo ai suoi doveri”.

La Cnn, che cita un funzionario della Casa Bianca, aveva contato almeno 20 o più repubblicani pronti a colpire alle spalle Trump votando l’impeachment alla Camera dei rappresentanti oggi.

Un’altra fonte del Grand Old Party, sempre secondo quanto riferisce il canale all news statunitense, spiegava di aspettarsi che sarebbero stati tra i 10 e i 25 membri del Gop della Camera a votare a favore dell’impeachment.

Di fatto i nomi dei traditori sono usciti uno dopo l’altro. Chi perché ha annunciato il suo voto, chi perché il suo nome comunque circolava.

La repubblicana Liz Cheney, numero tre della leadership Gop e figlia dell’ex-vice presidente di George Bush, aveva già annunciato in anticipo che avrebbe votato a favore dell’impeachment di Trump. E lo ha accusato di aver “convocato questa folla, l’ha riunita e ha accesso la fiamma che ha portato a questo attacco” a Capitol Hill.

“Tutto ciò che è successo in seguito – sottolinea la Cheney – è stato opera sua. Niente di tutto questo sarebbe senza l’azione del presidente. Il presidente avrebbe potuto intervenire e con la forza per fermare queste violenze. Non l’ha fatto. Non c’è mai stato un tradimento più forte al suo giuramento alla Costituzione da parte di un presidente degli Stati Uniti“, aggiunge Cheney nella sua dichiarazione citata dalla Cnn.

“Il 6 gennaio 2021 – sottolinea ancora la numero tre della leadership Gop – una folla violenta ha attaccato Capitol Hill per ostacolare il processo della nostra democrazia e fermare il conteggio dei voti elettorali presidenziali. Questa insurrezione ha causato feriti, morte e la distruzione dello spazio più sacro della nostra Repubblica”.

Nei prossimi giorni, sostiene la Cheney, “le cose diventeranno più chiare ma quello che sappiamo ora è sufficiente”.

Dopo Liz Cheney e John Katko è arrivato anche l’annuncio, attraverso una dichiarazione su Twitter, di Adam Kinzinger. “Non ho dubbi che il Presidente degli Stati Uniti abbia infranto il suo giuramento e incitato a questa insurrezione. Ha usato la sua posizione nell’Esecutivo per attaccare il Legislativo”, afferma Kinzinger.

Anche il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, avrebbe accolto con favore la decisione della Camera di chiedere il ricorso al 25esimo emendamento per rimuovere Donald Trump.

In questo caso è il New York Times a svelarlo citando proprie fonti a condizioni di anonimato, secondo le quali McConnell è convinto che il presidente uscente abbia commesso reati tali da ricorrere all’impeachment.

Dicendo ai suoi consiglieri di aver apprezzato l’iniziativa dei democratici, il leader repubblicano avrebbe sostenuto che con l’impeachment sarebbe più semplice estromettere Trump dal partito.

Quindi più che una questione di etica, un meschino calcolo politico di partito.

Per quattro anni stretto alleato di Trump e suo strenuo difensore nel primo tentativo di impeachment, secondo il New York Times e la Cnn McConnell è quindi convinto che l’applicazione del 25esimo emendamento possa diminuire l’influenza del presidente uscente sui repubblicani.

In una lettera inviata durante il dibattito, Pence aveva assicurato che avrebbe continuato a impegnarsi “per garantire un passaggio ordinato del potere” negli Stati Uniti facendo, tuttavia, anche osservare alla presidente della Camera Nancy Pelosi che ricorrere al 25esimo emendamento non era nell’interesse della Nazione. Insomma rischiava di acuire i conflitti.

L’Atlanta Journal-Constitution rivela che ieri si è suicidato, con un colpo d’arma da fuoco al petto, uno dei sostenitori di Donald Trump, Christopher Georgia, 53 anni, che era stato arrestato dalla polizia di Washington in seguito all’assalto al Congresso lo scorso 6 gennaio.

Era stato arrestato con l’accusa di ”entrata illegale in una proprietà pubblica” e violazione del coprifuoco imposto nella capitale americana.

Intanto anche YouTube si unisce al gruppo di Social media che ha alzato il muro della censura contro Trump e banna il presidente uscente sospendendone l’account per almeno una settimana.

Un gesto odioso di censura, quello di Twitter, Instagram e, appunto, YouTube che, alla lunga, farà più danni agli stessi Social che a Trump.

YouTube motiva, secondo la Cnn, la censura di Trump sostenendo che, in un recente video condiviso sulla piattaforma e, poi, rimosso, Trump avrebbe incitato alla violenza. Ma, naturalmente, YouTube si è rifiutata di condividere i dettagli del video. E quindi la dichiarazione dei vertici di YouTube c lascia il tempo che trova considerando anche il doppiopesismo adottato finora.

Tra una settimana, la sospensione di Trump verrà rivalutata, assicura YouTube, che ha anche rimosso i contenuti dal canale della Casa Bianca per violazione delle norme. Ma, avverte YouTube, la misura contro Trump ”potrebbe essere prolungata”.

 

 

Commenti

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  • Antonio Godino 14 Gennaio 2021

    In america li chiamano RINO (republicans in name only). Mi sembra proprio evidente che nel 2016 avvenne una specie di miracolo con la vittoria della base elettorale con Trump. Secondo me la vittoria si stava ripetendo anche quest’anno: ricordiamo che Trump era in vantaggio in tutti e cinque gli stati chiave, poi si è passati allo spoglio del voto postale (con indirizzi duplicati, di deceduti, di stranieri non regolarizzati con alcuni distretti che davano i voti espressi al 120% dei residenti) e miracolo, tutto è cambiato…

  • ADRIANO AGOSTINI 14 Gennaio 2021

    Mi sembra di rivivere il processo a Salvini. Homo homini lupus.