Sventolano i cartelli “Conte dimettiti”. La protesta esplode al coro di “Mastella, Mastella”
«Qui a testa alta», esordisce indorando la pillola somministrata a Conte da Renzi. E che il premier è costretto a ingoiare pubblicamente oggi in Aula alla Camera, dove si è presentato per le comunicazioni sulla crisi di governo. E dai banchi dell’opposizione scroscia il primo boato. Un rumore di fondo che ha fatto da contrappunto a ogni contraddizione ed esagerazione infilata tra un punto e l’altro di quello che risuona come un interminabile elenco di successi di governo: successi non pervenuti agli italiani però. Anche per questo, quando il premier dal suo pulpito scricchiolante parla di ristori parametrati, di contributi a fondo perduto, di cassa integrazione e sussidi, le contestazioni interrompono fragorosamente il discorso. Italia Viva, convitato di pietra, non applaude mai. Sgarbi è inquieto. Continua a fare su e giù per l’emiciclo. A interrompere Conte dalle gradinate… Poco prima di entrare ha detto: comunque vada, il premier ne esce «azzoppato»…
Il premier si autocelebra: sventolano i cartelli “Conte dimettiti” al coro di “Mastella Mastella”
Ma è quando, sul finale, in un climax ascendente, Conte ormai in pieno delirio auto-celebrativo invoca per il Paese «un’alleanza a cui guarda il governo» che «sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeista che la protesta dai banchi dell’opposizione monta incontenibile. Il rumore forte, nitido, del dissenso, copre parole e voce. E nel richiamo finale ai “volenterosi”, gli ex “costruttori”, prima ancora ribattezzati “responsabili” quando, in epoca non sospetta, si chiamavano “voltagabbana”, le proteste dell’opposizione soffocano l’invocazione conclusiva di Conte: «Aiutateci, è il momento giusto». È qui che il boato invade l’Aula. E al coro di “Mastella Mastella”, in quegli stessi istanti i cartelli con la scritta “Conte Dimettiti” si levano a decine. Sventolano dai banchi del centrodestra, e vanno a coprire immagini e parole che arrivano, sempre più flebili, in sottofondo, anche dai banchi dell’altra parte dell’emiciclo. Dove i deputati di Pd, M5S e Leu applaudono forsennatamente. In piedi, la conclusione del discorso del premier.
L’appello finale di Conte all'”aiutino” coperto dalla proteste dell’opposizione
Poi, proprio mentre Conte sta invitando i singoli deputati e i componenti dei gruppi parlamentari a “dare il proprio contributo” per sostenere l’azione dell’esecutivo, dai banchi dell’opposizione si solleva un sol coro: “Mastella Mastella”. Il centrodestra solleva i cartelli che ricordano la mozione di sfiducia presenta a suon di firme da Fratelli d’Italia, che esorta Conte a dimettersi. Il presidente Fico è costretto a intervenire con un richiamo all’ordine. Stavolta non può fingere che vada tutto bene. Stavolta non può ignorare le rimostranze dell’Aula, centellinate durante tutto il discorso. Ed esplose vigorosamente nel gran finale.