Scilipoti irrompe in Senato e si gode lo spettacolo: io voltagabbana? Ho nobilitato la politica

19 Gen 2021 13:26 - di Redazione
Scilipoti

Domenico Scilipoti irrompe al Senato e si toglie qualche sassolino. “Se sono qui per godermi lo spettacolo? Ma qui non c’è niente di cui godere. Qui è l’Italia che rischia”. Scilipoti, protagonista della stagione dei ‘responsabili’ che nel 2010 salvarono il governo Berlusconi, si aggira per il Transatlantico del Senato in una giornata cruciale per la sopravvivenza della maggioranza M5S-Pd-Leu e dell’esecutivo di Giuseppe Conte. Un governo che si  aggrappa ai voti dei nuovi ‘responsabili’ (o ‘costruttori’…).

Scilipoti: non serbo rancore

Ora quelli come Scilipoti sono diventati “volenterosi”. Persone che seguono nobili ideali. I nuovi eroi dell’Italia. “Ma io non serbo rancore – dice l’ex parlamentare – non c’è spazio per la vendetta nella cultura cristiana. Siamo in una fase delicata per il Paese. Lo dico io, che sono medico di medicina territoriale in prima linea nella lotta contro il Covid”.

“Dobbiamo smetterla di denigrare l’avversario”

Nemmeno un pizzico di rivalsa nei confronti di chi, all’epoca, la definì un ‘voltagabbana’? “Più che rivincita – dice all’Adnkronos –  si tratta di nobilitare la politica con la P maiuscola. Chi entra in politica vuole contribuire a fare qualcosa di utile: dobbiamo smetterla di denigrare e delegittimare l’avversario. Ho sempre detto – prosegue l’ex esponente del Pdl – che la democrazia parlamentare è fondamentale. Le persone che amano il Paese, nei momenti particolari, devono fare delle scelte. Il giudizio non può essere alternato: non è che sostengo la tua maggioranza sono bravo e se sostengo le altre non lo sono…”.

“L’importante è che chi compie delle scelte, lo faccia nell’interesse del Paese e secondo coscienza. Nel caso in cui dei parlamentari si dovessero accorgere che una scelta sostenuta dal proprio partito potrebbe essere non utile per il Paese devono avere il coraggio di assumersi responsabilità a viso aperto”, osserva Scilipoti.

 

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