Salvini: «Renziani, grillini e Pd hanno preso in ostaggio milioni di italiani. Devono farsi da parte»

5 Gen 2021 13:32 - di Fortunata Cerri
Salvini

«Sto sentendo i governatori. Incredibile. Oggi, martedì 5 gennaio, 60 milioni di italiani non sanno “di che colore” saranno giovedì 7 gennaio, fra due giorni. Chi apre e chi chiude, chi lavora e chi no, chi va a scuola e chi sta a casa. Non si può andare avanti così, se il governo non può o non vuole governare, noi siamo pronti». Lo scrive su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini. Poi nel corso della mattinata a margine della visita all’ospedale in Fiera a Milano è tornato sull’argomento. «Otto milioni di studenti sono ostaggio dei litigi tra l’Azzolina e Boccia e milioni di imprenditori e commercianti sono ostaggio dei litigi tra renziani, grillini e piddini, è sconcertante».

«Se non sono in grado di governare si facciano da parte»

Replicando a chi gli chiedeva se si rischia di torna al voto, ha spiegato: «Il teatrino romano mi interessa meno che zero. Quello che è preoccupante è che le decisioni che stanno prendendo non le stanno prendendo su basi mediche o scientifiche ma le stanno prendendo su basi partitiche. Io lo ripeto: se non sono in grado di governare, si facciano da parte, noi siamo pronti, abbiamo già una squadra pronta».

Salvini contro il blocco degli sfratti

Salvini è intervenuto anche a favore dei piccoli proprietari in una lettera pubblicata sul Giornale. «Il governo ha deciso di prolungare fino al 30 giugno il blocco degli sfratti interessati da sentenze definitive. La norma sembrerebbe un aiuto alle categorie più deboli colpite dalla crisi causata dal Covid-19. E invece è una punizione per i proprietari che nella stragrande maggioranza sono pensionati o famiglie del ceto medio. Persone che, per andare sul concreto, hanno nell’affitto un’essenziale fonte di reddito». Lo scrive il leader della Lega, Matteo Salvini, in una lettera pubblicata sul Giornale.

«Ferite le aspettative di milioni di famiglie»

«Il blocco delle esecuzioni dura ormai da nove mesi ma riguarda procedimenti giudiziari del 2018 e del 2019: visti i tempi medi di una sentenza, le morosità che hanno causato controversie non hanno a che fare con la pandemia (…) l’approccio confuso e ideologico del governo prevarica il giudizio del tribunale. Ferisce le legittime aspettative di milioni di famiglie ed è un attacco alla proprietà privata che “è riconosciuta e garantita dalla legge”. Come ricorda l’articolo 42 della Costituzione». E infine: « Il governo Conte ha deciso di azzerare questo profitto (senza considerare tasse, spese condominiali e canoni pregressi non riscossi), e così ha punito un’ampia fetta di cittadini già bastonati dalla crisi».

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