Roma, occupato lo storico liceo classico Albertelli: il preside reagisce, la Cgil si arrampica sugli specchi
Una situazione paradossale. Sinistra e grillini al governo hanno scaraventato la scuola in un burrone. Le organizzazioni della (stessa) sinistra cercano di mettere le mani sugli studenti. E danno vita alle proteste contro il “loro” governo, con la Cgil in prima linea. Il tentativo è quello di aprire una stagione di cortei e blocchi. A Roma ha iniziato il liceo Kant (classico e linguistico). E ora è toccato a uno dei più antichi istituti della Capitale, lo storico liceo classico Pilo Albertelli. Parte la solita strumentalizzazione, ma stavolta è scontro, perché i dirigenti scolastici non ci stanno e la maggioranza degli studenti non approva.
L’occupazione del liceo Albertelli
Sacchi a pelo sui banchi, cortile con le sedie distanziate per le assemblee. Il liceo classico Pilo Albertelli, istituto storico di Roma, viene occupato. Ed è scontro. Il preside difende la maggioranza degli studenti che è contraria. Dirama una nota in cui comunica che «fino al 3 febbraio l’attività proseguirà in didattica a distanza». Quindi, interrogazioni, voti, assenze sul registro. Una ferma risposta allo stop alle lezioni, che mette all’angolo i “ribelli”. «Io devo garantire il diritto a scioperare, ma anche il diritto di chi vuole andare a scuola», spiega Antonio Volpe. Alcuni studenti non ci stanno. «Mentre occupo il liceo, avrei l’interrogazione di inglese, è paradossale», si sfoga un 17enne parlando al Corriere della Sera. «È un pericoloso precedente, giustifica un futuro utilizzo della dad indiscriminato e illegittimo in occasione di scioperi e proteste».
Cerca di approfittarne la Cgil
La Cgil (come ampiamente prevedibile) ne approfitta e scende in campo invitando il preside a «recedere alla comunicazione, che non può presupporre l’obbligatorietà per i docenti». Ricorda che, da Dpcm, la dad al 100% è autorizzata solo in caso di emergenza epidemiologica. D’altronde il Miur lo ha già chiaramente espresso: al netto di quarantene, in zona gialla e arancione la dad non può superare il 50%.
La controreplica del preside
«Ne ho parlato l’Ufficio scolastico regionale, si può fare», afferma il preside. «Non capisco le polemiche. Nessuno sembra preoccuparsi dei ragazzi che intanto stanno ad assembrarsi». I numeri danno ragione alla scelta del dirigente. A occupare il Pilo Albertelli, infatti, è stata una netta minoranza degli studenti. Il tutto ha avuto luogo in occasione dello sciopero nazionale proclamato dai Cobas. Intorno alle 14, mentre stavano finendo le lezioni, un gruppetto di studenti, molti minorenni, ha impedito la chiusura della scuola rifiutandosi di lasciare l’edificio. Ma la maggioranza dei ragazzi era contraria: «Chiedeteglielo», dice il preside, «e ve lo diranno».