Pinocchio ermafrodito e la principessa lesbica: il pomeriggio di Raiuno è sempre più Lgbt

9 Gen 2021 10:09 - di Luisa Perri
Raiuno Lgbt

Ai piani alti di Viale Mazzini ha destato grande imbarazzo lo spazio dedicato ieri pomeriggio da Raiuno alle fiabe in versione LGBT. A darne notizia il sito Vigilanza Tv, che ha ricostruito l’ultima deriva della Rai grillina.

Raiuno e le fiabe Lgbt nello spazio pomeridiano

In fascia pomeridiana, nella trasmissione Oggi è un altro giorno condotta da Serena Bortone, era ospite in collegamento la regista teatrale Emma Dante.

Un collegamento finalizzato alla promozione del suo libro “E vissero tutte felici e contente”, nel quale rivisita le Fiabe in chiave Femminista.
“E così, incalzata dalla Bortone e dall’ospite Alessandro Cecchi Paone, presenza fissa nel programma, la Dante ha snocciolato la variante della fiaba della Bella Addormentata, con Aurora/Rosaspina risvegliata dal bacio del vero amore, che però in questo caso è quello di una principessa, e non del principe azzurro”. E ancora nell’intervista la Dante ha declinato la fiaba di  Pinocchio non come bambino ma in quanto ermafrodito. Il sito riferisce quindi che “la
rivisitazione delle Fiabe in Fascia pomeridiana sull’Ammiraglia Rai non è piaciuta a molti, e che probabilmente vi saranno sviluppi”.

Il precedente delle nozze gay denunciato da Giovanardi

Non è la prima volta che la Bortone finisce sotto attacco per la propaganda LGBT. L’ex senatore Carlo Giovanardi aveva denunciato proprio al Secolo i contenuti della puntata del 2 novembre. In quell’occasione, aveva ospitato una coppia gay presentandola come una coppia di sposi. In Italia non esistono le nozze gay. Esistono le unioni civili che hanno tutta un’altra normativa. Perché confondere così superficialmente le acque?». «Perché se una coppia è unita in matrimonio, il passaggio successivo è chiaro. La coppia può chiedere legittimamente di adottare un bambino. E l’utero in affitto sarebbe l’inevitabile conseguenza». Dunque, per Giovanardi la presentazione dei due signori presentati come “uniti in matrimonio” non sarebbe stato un errore di superficialità, ma una strategia della rete.  Di sicuro, come riporta il sito Vigilanza Tv, “La Rai1 di Stefano Coletta è sempre più LGBT” –

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