«Non somministrate il vaccino Moderna alle donne incinte». L’avvertimento dell’Oms

26 Gen 2021 14:36 - di Sara Gentile
Vaccino Moderna

Non somministrare il vaccino Moderna contro Covid-19 alle donne incinte. A meno che i benefici dell’immunizzazione non superino i potenziali rischi, come per le operatrici sanitarie, più esposte al virus. O per le future mamme con altre patologie che le mettono in particolare pericolo di forme gravi di Covid. Questa l’indicazione del Gruppo strategico di esperti (Sage) dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle vaccinazioni, che ha emanato una serie di raccomandazioni preliminari sull’uso del secondo vaccino a mRna approvato contro Covid.

Vaccino Moderna, il pare del Sage

Il Sage ha riconosciuto la mancanza di dati sulla sicurezza del vaccino nelle donne che allattano ma, dato il meccanismo d’azione, ritiene improbabile che possa rappresentare un rischio. Gli esperti raccomandano, dunque, che il vaccino venga offerto a una donna che allatta ed è parte di un gruppo per cui la vaccinazione è raccomandata, come ad esempio gli operatori sanitari.

Due dosi a distanza di 28 giorni

Sempre per quanto riguarda il vaccino Moderna, l’indicazione è di somministrare le due dosi a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Sulla base delle attuali evidenze scientifiche, il Sage afferma che l’intervallo fra le due dosi può essere allargato a 42 giorni. Questo se ritenuto necessario per circostanze eccezionali legate al pesante carico di Covid in un Paese. È il limite massimo, l’intervallo più lungo fra le due dosi analizzato nei dati preliminari del trial di fase 3. Ma le evidenze sono poche. La maggioranza dei volontari ha ricevuto la seconda dose a una minore distanza dalla prima, avvertono gli esperti. In ogni caso, il Sage raccomanda di non dimezzare la dose.

Le altre raccomandazioni

E ancora, si evidenzia la necessità di somministrare il vaccino solo in contesti in cui eventuali reazioni anafilattiche possano essere trattate. Il Sage ha fornito poi raccomandazioni specifiche sugli stretti limiti di esclusione della vaccinazione. E sul periodo di osservazione post-immunizzazione, nonché sulla gestione, sul monitoraggio e sulla segnalazione di eventuali eventi di sicurezza.

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