La partita al Senato è tutta da giocare: e in zona Cesarini entra in campo pure l’ex moglie di Conte

19 Gen 2021 9:20 - di Giulia Melodia
l'ex moglie di Conte

La partita al Senato è tutta da giocare: e in zona Cesarini entra in campo pure l’ex moglie di Conte. Già perché, oggi, Conte alla prova del Senato può “contare” anche sull’endorsement della sua ex moglie, Valentina Fico. Del resto, già all’indomani della discesa in campo dell’ex consorte, la donna ha impresso a chiare lettere il suo imprimatur favorevole all’investitura politica del premier avvocato, di cui oggi dichiara di condividere le scelte e di apprezzare l’operato, riperticando e rilanciando addirittura le stesse parole dell’autorevole ex coniuge. Tanto che, alla fatidica domanda che tambureggia ovunque oggi sui media: il premier riuscirà a ottenere la fiducia al Senato? La Fico dichiara lapidaria: «Lo spero. Soprattutto perché una crisi al buio ora non possiamo permettercela. Probabilmente non ci sarà una maggioranza assoluta, ma non serve per la fiducia. Poi si vedrà». Un mantra già sentito e ri-sentito fino alla noia in questi giorni. Ma, si sa: “repetita iuvant”…

L’endorsement dell’ex moglie di Conte sul “Corriere”

Una figura rimasta nell’ombra, quella della ex moglie di Conte, ma che spunta fuori “ad hoc” nei momenti clou della vita politica del premier. Come in queste ore quando, uscendo dal riserbo che l’avvolge, dalle colonne del Corriere della sera dissimula a fatica il tifo per l’ex marito, e affonda la stoccata all’acerrimo rivale in campo: Matteo Renzi. Del quale sottolinea (guarda caso), e non proprio in punta di fioretto che: «All’inizio della carriera politica mi piaceva. Ma per mia natura non apprezzo le persone troppo spregiudicate e le espressioni eccessive di cinismo e di inaffidabilità. Neanche in politica, dove pure in un certo grado sono fisiologiche».

Una sorta di “Michelle Obama di casa nostra”

Dall’alto del podio di “first lady in pectore”, sorta di Michelle Obama di casa nostra, Valentina Fico, sfodera tutte le frecce al suo arco per sostenere il premier “in crisi”. Compenetrata nel ruolo e decisa a entrare in partita, anche se da dietro le quinte. Compreso quando sembra schernirsi dicendo che «comunque», il suo «parere non conta». Anche se ormai “teme” che «Renzi non sia simpatico a una buona parte degli italiani», come ha premura di rimarcare al Corriere. Dove pure, ca va sans dire, non manca di rinnovare stima e fiducia riposte nell’ex coniuge. Sul quale a stretto giro discetta: «Mi è piaciuto – commenta la Fico il discorso di Conte alla Camera – il richiamo alla coesione e alla responsabilità. L’umiltà nell’ammettere che non tutto è stato perfetto e nel chiedere aiuto a tutto il Parlamento per superare la crisi sanitaria ed economica». Poteva mai essere diversamente?

La partita al via in Senato

Bè, ora si capisce come mai, stando alle cronache abbastanza recenti, pare che Conte, appena prima di accettare il suo primo mandato da Presidente del Consiglio dei Ministri, abbia deciso di telefonare alla sua ex moglie per discutere con lei i pro e i contro della partita che stava per affrontare. Una partita che oggi è alla mano decisiva. E che potrebbe comprendere, non è da escludere a questo punto, anche il giro di poker che oggi si apre al tavolo del Senato. Una manche che si annuncia “senza esclusione di colpi”. Bluff e assi nella manica compresi…

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