Il vicesindaco di Pollenza parla di “madri p….e”, ma nessuno si indigna: è di sinistra

4 Gen 2021 15:54 - di Natalia Delfino
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“La colpa non è vostra, ma delle vostre madri p…e“. L’avesse detto un eletto di centrodestra si sarebbe scatenato un putiferio nazionale. Invece, a pronunciare quelle parole è stato l’esponente di un’amministrazione di sinistra, Andrea Primucci, vicesindaco di Pollenza, in provincia di Macerata, e la vicenda è rimasta circoscritta. Senza grida femministe o petizioni per le dimissioni. Anzi, con un intervento minimizzatore da parte del primo cittadino, Mauro Romoli, che ha parlato di uno “scivolone”, scusandosi lui per il suo braccio destro e invitando a considerare “chiuso” l’incidente.

Il vicesindaco di Pollenza contro le “madri p…e”

Primucci ha dato in escandescenza per un atto di vandalismo avvenuto la notte di Capodanno: una bomba carta ha fatto esplodere le finestre del Comune. “La natura non è stata benevola con voi: vi ha dato un cervello grande come l’atomo di una nocciolina. I primi soldi che il Comune spenderà nel 2021 saranno per riparare gli effetti del vostro eroico gesto. Potevano essere utilizzati per sistemare un parco o una strada. Ma la colpa non è vostra. È della vostre madri p….e che vi hanno messo al mondo“, ha scritto il vicesindaco su Facebook.

Solo l’opposizione si indigna

La sfuriata del vicesindaco che ha coinvolto le madri ha provocato un certo sconcerto a Pollenza, ma sembra che gli unici a indignarsi davvero siano stati gli esponenti dell’opposizione. I capigruppo Antonello Romagnoli e Mirko Salvatori, infatti, hanno chiesto le dimissioni del vicesindaco, sottolineando che il suo post è stato “offensivo per l’intera cittadinanza pollentina e non adeguato al ruolo che riveste all’interno del Comune”. Non pare siano pervenute, però, altre prese di posizione altrettanto forti. Eppure è proprio di questi giorni il caso di un deputato della Lega alla Regione Siciliana che si è visto scatenare contro anche una petizione di donne per aver detto che “ciò che conta in un assessore non è quello che ha tra le gambe, ma quello che ha tra le orecchie”.

Il sindaco minimizza. Il solito doppiopesismo di sinistra

Insomma, la vicenda di Pollenza conferma per l’ennesima volta il doppiopesismo di certa sinistra, sempre pronta a urlare all’attentato alla dignità delle donne a patto, però, che a dire anche solo mezza parola fuori posto sia un esponente di centrodestra. Se invece a ledere apertamente la dignità delle donne è un esponente del centrosinistra, tutto si risolve con una pacca sulla spalla e con la garanzia che uno con un certo tipo di pedigree non può macchiarsi di sessismo. Esattamente come avvenuto in questo caso. “Chi conosce Andrea Primucci sa bene che tutto è fuorché una persona sessista o misogina, la sua condotta di vita parla per questo, non solo la sua parentesi amministrativa”, ha detto il sindaco, confermando la piena fiducia al suo vice e augurandosi che “questo incidente possa essere considerato chiuso”.

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