Il partito gay passa all’attacco del duo Boldi-De Sica: «Scenette offensive per far ridere»
«Il duetto Boldi-De Sica, nel film In Vacanza su Marte, torna a fare scenette offensive per fare ridere. In particolare prendendo di mira (con imitazioni stereotipate) le coppie di uomini gay; come non se ne vedevano dagli anni ’70». Lo dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
Il partito gay contro Boldi-De Sica
«Ci chiediamo – continua – se nell’ambiente dello spettacolo così come nel nostro Paese sia davvero ancora necessario, per far ridere, usare scenette di questo tipo. Pertanto suggeriamo alle piattaforme che lo stanno distribuendo come Sky, Amazon Prime, Apple TV, TimVision e altre, di poter almeno avvisare le persone prima della visione del film con una sigla (come fanno già molte altre piattaforme): “il film potrebbe contenere scene offensive e non rispettose per la comunità Lesbica, Gay, Bisessuale e Trans (Lgbt+)”».
«Temi più inclusivi»
E poi ancora. «Ormai non è più tempo per reti televisive come Sky, Prime Video o la stessa Rai (ricordiamo ad esempio la triste parodia andata in onda nel programma Detto Fatto che mostrava come una donna dovrebbe fare la spesa, oggi: in maniera sexy) non possono davvero permetterselo. Chiediamo invece –conclude Marrazzo – che vengano ascoltate le proposte di temi più inclusivi e positivi sui temi delle differenze per non restare il fanalino di coda sui diritti in Europa».
Il Partito gay per i diritti Lgbt
Il Partito gay per i diritti Lgbt+ è nato a novembre. Un partito che si definisce definito “solidale, ambientalista e liberale”. E che come aveva detto nel presentarlo Marrazzo «ha l’ambizione di partecipare sin dalle prossime amministrative di primavera in varie realtà del Paese per poi essere presenti in Parlamento». Marrazzo aveva spiegato: «Vogliamo una società solidale, non intesa come assistenzialismo. Ma come sostegno per ripartire, senza però lasciare nessuno solo. Ambientalista, per un ambiente come risorsa». Un partito che però aveva subito attaccato Matteo Salvini e Giorgia Meloni accusandoli di «malcelata omofobia».