Il monito del cardinale Müller: «Non possiamo riporre tutte le speranze nel vaccino…”
Il monito, guai inserirsi nella schiera degli utili idioti dell’agenda anti-umana dell’aborto come diritto e dell’eutanasia. L’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio) cardinale Gerhard Ludwig Müller interviene sulla crisi che il mondo sta vivendo con la pandemia. E, in un duro editoriale sul sito ultraconservatore La nuova bussola quotidiana invita a non riporre tutte le speranze nel vaccino anti Covid “come i pagani”, esortando i cattolici a resistere alle prove con lo sguardo di Sant’Agnese.
Il monito del cardinale Müller
«Se una fanciulla di soli dodici anni preferiva la fedeltà a Cristo a una lunga vita piena di umane soddisfazioni, allora anche noi cristiani di oggi, seguendo l’esempio di sant’Agnese – scrive Müller – possiamo resistere non solo alla prova della nostra fede nell’attuale pandemia. Ma anche alla diabolica tentazione di abbandonare Cristo, inserendoci anche noi nella schiera degli utili idioti dell’agenda anti-umana dell’aborto come diritto della donna, della distruzione della famiglia naturale e dell’uccisione dei malati e degli anziani travestita da eutanasia».
«Non riporre tutte le speranze nel vaccino»
Quindi l’affondo: «Non possiamo, come i pagani, riporre tutte le nostre speranze in un vaccino che non sarà mai una “medicina per l’immortalità” in grado di garantirci una vita senza sofferenza. Il rimedio contro la morte è Cristo, che si offre a noi nei sacramenti – e soprattutto nell’Eucaristia – come cibo per la vita eterna. Ed è per questo che è così importante cercare rifugio nell’intercessione per i nostri fratelli e nell’adorazione di Dio. Ora è il momento di spalancare le porte delle chiese! La via che conduce a Cristo nel Santissimo Sacramento non deve essere impedita a nessuno. I pellegrini devono essere nuovamente ammessi a pregare sulle tombe degli Apostoli».
Il cardinale Müller: «Non abbandonare i malati»
«Soprattutto ora – esorta – non dobbiamo lasciare che i malati muoiano da soli senza le consolazioni dei santi sacramenti; soprattutto ora, i sacerdoti del Signore devono essere vicini ai fedeli. Chi per paura, in questo momento di crisi, nega ai fedeli l’accesso ai sacramenti, nonostante le opportune misure di protezione. Ha dimenticato che il Figlio di Dio stesso non ha evitato le nostre sofferenze e le malattie, la mortalità della nostra carne, per acquistare la vita eterna per noi attraverso la sua morte. Solo Dio, nella sua grazia, ci dà la forza di superare questa prova. E di resistere alla tentazione del diavolo che porta all’incredulità, all’indifferenza e alla mondanità del cuore».