Fico: «I genitori di Giulio Regeni hanno ragione, una vergogna le navi vendute dall’Italia all’Egitto»

2 Gen 2021 9:08 - di Eugenio Battisti

“Credo serva che tutti i soggetti della maggioranza facciano uno sforzo per scongiurare una crisi che sarebbe incomprensibile e disastrosa”. Roberto Fico, in una lunga intervista a La Stampa, manda un chiaro messaggio ai renziani. Sulla scia delle parole del presidente Mattarella.

Fico avverte i renziani: niente crisi,  sarebbe disastrosa

“Siamo in un momento storico delicatissimo”, sottolinea il presidente della Camera. “Verso il quale è impensabile approcciarsi coltivando meri interessi di parte. Sarebbe imperdonabile. Credo che alla fine prevarranno ascolto e responsabilità. Tutti devono fare un passo verso gli altri”. E’ giusto  porre dei temi per migliorare alcuni aspetti – concede a Italia Viva – e rendere più incisiva l’azione del governo. Sono convinto che le spinte costruttive siano sempre positive. Ma devono essere genuinamente costruttive appunto”.

Regeni, scandaloso lo schiaffo dell’Egitto all’Italia

Ma è sul caso Regeni che Fico ‘alza la voce’.  “Voglio dire che quella delle fregate vendute all’Egitto è un’immagine che non avremmo voluto vedere. Paola e Claudio Regeni sono due genitori. E sono soprattutto due cittadini italiani che combattono perché venga fatta verità. E giustizia. Il loro gesto pone un tema di enorme riflessione per lo Stato italiano alla luce delle norme vigenti. E giunge a poche ore dall’ennesimo schiaffo dell’Egitto al nostro Paese. Con le irricevibili motivazioni con cui la procura del Cairo ha deciso di non collaborare. L’Egitto deve sapere che l’Italia non si volterà dall’altra parte. E  continuerà a pretendere verità e giustizia per Giulio Regeni”. I genitori del ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016, infatti,  hanno  denunciato il governo italiano per violazione della legge sulla vendita di armi a Paesi, autori di gravi violazioni dei diritti umani.

Amministrative, prima di fare nomi pensiamo agli strumenti

Sulle amministrative di primavera, invece, Fico non si sbilancia. Alle urne città importanti come Roma, Milano, Napoli e Torino. “Prima di pensare ai nomi sono convinto si debba ragionare sugli strumenti a disposizione. Delle realtà metropolitane. La cui gestione è particolarmente complessa e delicata. Occorre concentrarsi sulle prospettive. Prima dunque gli strumenti e i progetti politici, poi i nomi”. Pd e 5Stelle riusciranno a candidarsi sotto un’unica bandiera? “In alcune realtà  il confronto è partito.  Voglio ricordare- dice la terza carica dello Stato –  che ci sono stati dei risultati significativi nella precedente tornata. Soprattutto in Campania. Credo si debba lavorare a un dialogo fra i soggetti che fanno parte dell’attuale maggioranza“.

Legge elettorale, i patti vanno rispettati

Il Pd chiede il rispetto dell’accordo sulla nuova legge elettorale, in base al quale ha votato il taglio dei parlamentari. Non è scorretto non onorare questo patto? “I patti. Serve riprendere il lavoro che era stato avviato. La legge elettorale era nel calendario dei lavori della Camera. E’  stata rinviata perché mancava un accordo. Ora bisogna risedersi al tavolo. Ma farlo con l’obiettivo di dotare il Paese di una legge elettorale solida e di lungo respiro“.

“Crimi ha fatto un ottimo lavoro per il movimento”

Infine lo scontato contentino a Crimi. “Credo che Vito Crimi abbia fatto un ottimo lavoro in una situazione senz’altro non facile. La riorganizzazione delle prossime settimane, in linea con quanto stabilito durante gli Stati generali, potrà dare uno slancio ulteriore, che è necessario“. Fico esibisce grande ottimismo sulla crisi interna ai 5Stelle. “Il Movimento  si pone come forza di stabilità in questa fase complessa per il Paese. Credo sia una dimostrazione di forza, non di debolezza”.

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