Csm, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Davigo per la decadenza da togato
Anche i giudici del Consiglio di Stato, dopo i colleghi del Tar, respingono il ricorso presentato da Piercamillo Davigo contro la delibera con cui, lo scorso ottobre, il Csm ha stabilito la sua decadenza da togato dopo il suo collocamento in pensione.
La decisione è stata formalizzata oggi con il deposito della sentenza. Ma non chiude la questione. Che potrà finire davanti al giudice ordinario per un terzo round.
Davigo aveva impugnato la sentenza con cui il Tar del Lazio aveva dichiarato il suo ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione. E aveva stabilito la non competenza del giudice amministrativo sulla questione, rimandandola al giudice ordinario.
Palazzo Spada conferma la decisione del Tar, ritenendo di confermare ‘’la declinatoria della giurisdizione a favore del giudice ordinario dinanzi al quale la lite potrà essere riproposta’’.
In definitiva la questione della permanenza di Davigo al Csm è tutt’altro che chiusa.
Nel frattempo il Csm è alle prese con gli strascichi del caso Palamara.
Ed è stato deciso un nuovo rinvio al Consiglio superiore della magistratura per il processo disciplinare a carico di Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa e deputato di Italia Viva.
Per Ferri la Procura generale della Cassazione ha esercitato l’azione disciplinare nell’ambito del caso Palamara.
In discussione è la sua presenza all’incontro all’hotel Campagne di Roma a maggio del 2019 in cui si discuteva delle nomine dei vertici delle Procure più importanti.
In apertura dell’udienza di questa mattina il presidente del collegio della Sezione disciplinare del Csm, il laico Filippo Donati, ha deciso lo slittamento all’1 febbraio.
Il Csm è, infatti, in attesa della decisione sull’istanza di ricusazione di alcuni giudici del collegio che Ferri ha presentato.
E oggi il deputato renziano non era presente in udienza, mentre c’era il suo difensore, Luigi Panella.