Costruttori di poltrone: Ciampolillo dal voto in extremis a Conte al ministero dell’Agricoltura?

20 Gen 2021 16:55 - di Marta Lima

Il suo merito? Aver detto sì al governo Conte, ma soprattutto di averlo fatto in extremis, con l’ausilio del Var, del moviolone del Senato, con un tempismo e un opportunismo che ha regalato a Lello Ciampolillo, senatore ex Cinquestelle, le prime pagine di tutti i giornali. Dalla concitazione del voto di ieri sera alle ipotesi di un “premio” al “costruttore” Ciampolillo il passo è stato breve, brevissimo. E il diretto interessato, con una bella faccia tosta, già nella serata di ieri non faceva mistero delle sue ambizioni.

Il premio a Ciampolillo: sarà ministro?

“Certamente mi farebbe piacere un ruolo da sottosegretario o addirittura da ministro dell’Agricoltura, una materia che mi piace tanto”, ha dichiarato il senatore Ciampolillo, all’esterno del Senato, dopo la votazione convulsa di ieri sera. Come se avesse dei meriti particolari o un curriculum all’altezza del compito che intende ricoprire, il “responsabile” ha spiegato di aver dovuto alzare la voce per poter votare. “Io mi sono fatto sentire, anche se adesso, con le mascherine, è tutto più complicato. Hanno voluto verificare se ero ancora in tempo al ‘moviolone’ e tutto era a posto. Ho fatto il mio dovere…”.

La Lega contro gli opportunisti di governo

L’opposizione, ovviamente, si fa sentire. “Dopo l’indegno mercato delle vacche messo in atto da Conte e andato in scena ieri al Senato, oggi c’è già chi vorrebbe passare all’incasso per accaparrarsi poltrone e incarichi. Sentire infatti Lello Ciampolillo dichiarare di voler fare il Ministro dell’Agricoltura nonostante le sue farneticanti teorie sulla Xylella, che a detta sua si cura col sapone e le onde elettromagnetiche, è una cosa surreale. Ecco chi sostiene Conte in Senato: una maggioranza raccogliticcia e composta da simili soggetti. Prima se ne vanno, meglio è per il Paese e per settori produttivi fondamentali come l’Agricoltura”, dichiara in una nota il senatore della Lega Gian Marco Centinaio, già Ministro dell’Agricoltura.

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