Conte si prende altro tempo: io non mollo. Slitta la relazione di Bonafede al Senato
L’appuntamento di mercoledì 27 con il ministro Alfonso Bonafede e la sua relazione sulla Giustizia era il termine ultimo fissato per capire se Giuseppe Conte aveva la forza necessaria, cioè i numeri, per governare. Ora il termine slitta.
Slitta la relazione di Bonafede al Senato
Secondo un’indiscrezione dell’AdnKronos la relazione sulla giustizia del Guardasigilli potrebbe slittare a giovedì. Lo spostamento, su cui deciderà una capigruppo di Palazzo Madama, prevista per lunedì, dovrebbe essere legato a impegni di Bonafede che invece sarà alla Camera alle ore 16, mercoledì 27, come già calendarizzato, per le comunicazioni “sull’amministrazione della giustizia”.
Il suggerimento di Mario Monti
Il governo Conte, dopo lo strappo di Italia viva, andrà sotto oppure troverà i voti? Era la prova che si attendeva e rispetto alla quale la tattica sembra essere quella di sempre: temporeggiare. Magari per preparare il terreno a un cambio di prospettiva. Accettando la mano tesa dei renziani e seguendo il suggerimento di Mario Monti: “Conte non deve cercare di avere più responsabili, volenterosi o costruttori che dir si voglia – così il senatore a vita ospite ieri sera di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 -. Piuttosto deve cercare di allargare la maggioranza. Un’emergenza di questo tipo deve essere affrontata con uno schieramento largo. Ormai sembra essere chiaro che la linea di demarcazione è tra gli europeisti e gli altri. Penso a Renzi, una volta archiviate le tattiche politiche, e a Forza Italia”.
La tentazione del Pd: riaprire il dialogo con Renzi
A pensare a Matteo Renzi non è solo Monti. Anche nel Pd serpeggia apertamente la tentazione di riaprire il dialogo. O meglio di convincere Conte a farlo, rimangiandosi quel suo perentorio “ora si volta pagina” pronunciato in aula ma che la realpolitik rende impraticabile. Una tentazione che Goffredo Bettini respinge decisamente. “Ora cosa si può fare, riaprire il dialogo con Renzi? Non so quale credibilità può avere. La politica non esclude alcuna verifica ma io la ritengo una strada sbagliata, ci metterebbe ancora più nei guai e se fosse determinante Renzi tra due settimane ci sarebbero le stesse fibrillazioni. Renzi è una garanzia di instabilità, non di stabilità”.
Conte: io non mollo
Il fatto è che Conte – scrive il Corriere – “anche se ieri appariva un poco più ansioso, il più delle volte pensa davvero che sarà lui a uscire vincitore dal braccio di ferro con Renzi. “Se la partita è a chi molla prima, io di certo non mollo – lo hanno sentito dire -. Piuttosto, meglio le elezioni». La sua idea è che il Movimento, la forza numericamente più forte, non accetterà mai di sacrificarlo per accontentare un piccolo partito come Italia viva“. E allora l’unica strada è, per il momento, quella di prendere tempo.