Caso Genovese, un’altra ragazza conferma ai pm gli abusi, la droga e il sesso nel copione dell’orrore

8 Gen 2021 16:08 - di Greta Paolucci
Caso Genovese droga e sesso

Lo schema criminoso è sempre lo stesso. La virulenza dell’aggressione, la medesima riservata a tutte le vittime. A quanto emerge dall’inchiesta sullo stupro a una festa nella “Terrazza Paradiso”, infatti, la “formula” ricalcherebbe le stesse orme nei diversi casi in corso di accertamento. Un festino a base di droga prima del sesso. Un copione sperimentato nel tempo. E su ragazze diverse, per abusare delle giovani prede finite nella rete di Alberto Genovese.

Caso Genovese, un’altra ragazza conferma ai pm: abusi durante un festino

Dunque, un’altra ragazza, difesa dall’avvocato Ivano Chiesa e ascoltata stamane dalla procura milanese, conferma ai pm abusi e modalità delle sopraffazioni. Come riporta puntualmente l’Adnkronos sul caso Genovese, nell’inchiesta sulle presunte violenze sessuali che vede al centro il re delle start up, il racconto di una delle presunte vittime ricalcherebbe scenari simili a quelli fin qui emersi dalle testimonianze. Gli stessi che hanno portato in carcere l’imprenditore dopo la denuncia di una ragazza di 18 anni. Per i fatti accaduti nella notte tra il 10 e 11 ottobre. Sempre durante una festa organizzata in casa del noto uomo d’affari. La ragazza, fornendo la sua versione dei fatti, avrebbe sostanzialmente confermato di aver subito abusi sessuali secondo lo stesso schema: prima la droga, poi il sesso.

Droga e poi sesso: le testimonianze ricostruiscono lo schema degli abusi

E con lei, al momento, l’inchiesta si aggiorna a sei presunte vittime. Le ragazze che hanno raccontato le violenze subite dall’imprenditore, non solo a Milano ma anche a Ibiza e Mykonos, hanno denunciato lo schema messo in atto dall’imprenditore nel perpetrare gli abusi. La narrazione dei fatti esposti fin, infatti, ricalcano un “copione” dell’aggressione che riproporrebbe per tutti i casi le stesse sequenze dell’orrore: l’uso di droghe pesanti per stordire le vittime e facilitare gli abusi sessuali. Per ora, oltre a Genovese, che si trova in carcere, nell’inchiesta sono finiti anche la fidanzata di Genovese, indagata per concorso in violenza sessuale. Una ipotesi formulata sempre in seguito ai racconti di alcune testimonianze agli atti. In base ai quali l’ex fidanzata dell’imprenditore sarebbe stata presente nel corso di alcuni abusi.

E sugli altri 2 indagati dell’inchiesta, l’amico e la fidanzata dell’imprenditore…

Mentre per l’amico di Genovese, Daniele Leali, definito in diverse testimonianze il “braccio destro” dell’imprenditore, l’accusa mossa dalle presunte vittime è quella di essere la “persona che procurava la droga” consumata durante le feste. Come riportava nei giorni scorsi un servizio di Repubblica, dunque, «alcune ragazze ascoltate dagli investigatori della Squadra mobile» avrebbero indicato nell’uomo la figura che, «durante le feste, procurava la droga. Che veniva distribuita liberamente su piatti che giravano tra i presenti».

 

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