Biden rinvia la prova di giuramento: preoccupato per la sicurezza

15 Gen 2021 10:42 - di Paolo Lami

Joe Biden rinvia la prova della cerimonia del giuramento, che si sarebbe dovuta svolgere domenica, a causa delle preoccupazioni per le minacce alla sicurezza.

La decisione è stata rivelata “Politico” che cita due fonti le quali spiegano che il team del presidente eletto ha preferito spostare di un giorno la prova della cerimonia.

Il giuramento vero e proprio, invece, si svolgerà, come tradizione, il 20 gennaio sulla scalinata esterna del Campidoglio letteralmente presidiato da migliaia di militari arrivati nella capitale dopo l’assalto del Congresso del 6 gennaio.

Nei giorni scorsi i dem avevano sostenuto di essere stati avvisati dall’Fbi e dalla Capitol Police nel corso di una call conferenove, di un presunto golpe e di piani di proteste armate da parte di milizie di estrema destra sia a Washington che nel resto del Paese in occasione dell’insediamento di Biden.

Anche per questo motivo è stato pianificato l’arrivo a Washington entro mercoledì, il giorno del giuramento, di circa 20mila militari della Guardia Nazionale.

Il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, in un briefing con il vice presidente Mike Pence, ha ribadito che si sta monitorando un numero “consistente” di comunicazioni online riguardo alla possibilità di violenze in occasione dell’insediamento di Biden.

In particolare si valuta la possibilità che “individui armati si avvicinino ad edifici e rappresentati del governo”.

In una successiva conferenza stampa il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, ha annunciato che oltre 100 persone sono state arrestate per l’assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Donald Trump il 6 gennaio scorso.

Ed ha sottolineato che l’allarme resta alto a causa di “un livello intenso di comunicazioni online” riguardo a piani per un possibile attacco durante l’inaugurazione di Joe Biden la prossima settimana.

Sottolineando che in molti casi si potrebbe trattare solo di parole, il capo dei federali cha affermato che “stiamo cercando di individuare le persone che potrebbero avere l’intenzione di ripetere la violenza che abbiamo visto la scorsa settimana”.

Riguardo all’inchiesta sui disordini del 6 gennaio, l’Fbi ha ricevuto oltre 140mila segnalazioni per identificare i rivoltosi. Ed ha aperto circa 200 fascicoli di inchiesta.

Il dipartimento di Giustizia ha realizzato  un portale online dove sono inseriti tutti i casi delle persone incriminate per l’assalto al Congresso.

Intanto Biden si prepara ad affrontare, da presidente eletto, la pandemia.

E annuncia un piano di investimenti massiccio.

“Non c’è tempo da perdere, dobbiamo agire e dobbiamo agire subito”, ha detto Biden  annunciando un nuovo pacchetto da 1,9 trilioni di aiuti economici tesi a contrastare la pandemia e la conseguente crisi economica.

Una situazione che il presidente eletto ha descritto come “una crisi di profonda sofferenza umana” negli Stati Uniti.

Il pacchetto comprende 160 miliardi per rafforzare i programmi di vaccinazione e test, altri 350 miliardi da destinare a governi statali e locali ed un trilione di aiuti alle famiglie attraverso assegni diretti e sussidi di disoccupazione.

In particolare, si prevede di aggiungere 1400 dollari all’assegno da 600 già stanziato da una precedente misura: “finiremo il lavoro per dare in tutto 2mila dollari alle persone che ne hanno più bisogno“, ha detto ancora Biden.

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