Bassetti accusa: «Sono stati commessi troppi errori. E quella scena di Conte a Palazzo Chigi…»

17 Gen 2021 10:31 - di Edoardo Valci
Bassetti

Perché l’Italia vive una nuova emergenza Covid? «L’errore è stato non fare nulla per mettere in sicurezza le persone anziane. Mentre abbiamo chiuso i giovani in casa, in didattica a distanza limitando i loro contatti relazionali, le abitudini delle persone anziane non sono cambiate affatto. Questo non vuol dire che la soluzione sia chiudere gli anziani in casa. Ma certamente si sarebbe potuto trovare il modo di differenziarne orari e trasporti». Resta convinto di questo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Intervistato da Il Giornale d’Italia traccia la linea.

Bassetti elenca gli errori più evidenti

«Ad esempio – precisa – la mattina alle 7.30 è più giusto che il mezzo di trasporto pubblico lo prenda il 40enne che si reca sul posto di lavoro piuttosto che l’85enne. Al supermercato, se vogliamo evitare che ci siano contagi, magari meglio che il sabato mattina ci vanno solo quelli che lavorano e non le persone anziane. Una serie di cose importanti che non si sono mai volute fare, forse anche per una questione politica. Inoltre, si doveva limitare ulteriormente le visite dei nipoti dai nonni. Queste cose andavano fatte in maniera molto più rigorosa».

E quella scena di Conte…

«Indubbiamente è necessario che i comportamenti individuali siano supportati da un’organizzazione», continua l’infettivologo. «Se per andare a lavorare devo salire su un mezzo pubblico affollato, posso indossare tutte le mascherine che voglio, ma alla fine mi contagio e mi infetto ugualmente». Comunque, osserva ancora Bassetti, «si tende a pensare sempre che a comportarsi bene debba essere qualcun altro. Basta pensare a quello che è successo qualche giorno fa quando il presidente del Consiglio è uscito dal Quirinale per tornare a Palazzo Chigi. I giornalisti accalcati attorno al presidente, a mio parere, è un assembramento. Si tratta di comportamenti errati che, se esercitati da chi ricopre cariche pubbliche, risultano ancora più gravi».

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