“Al governo un signor nessuno”: Galli della Loggia fa nero il premier Conte

22 Gen 2021 14:13 - di Augusta Cesari
Conte Galli della Loggia

Conte “un signor nessuno”. Caspita. Ernesto Galli Della Loggia picchia duro nel suo editoriale sul Corriere della Sera.  “Che cosa altro deve succedere in Italia perché cambi il sistema politico, perché cambino le regole che lo governano? Non basta avere da tre anni come presidente del Consiglio – caso mai verificatosi a memoria d’uomo in alcun regime democratico – un signor nessuno..?”. Il professore va giù con una severità e schiettezza inusitate. Evidentemente non ne può più. Un “signor nessuno”, prosegue, “mai presentatosi in alcuna competizione elettorale,  privo di qualunque immagine pubblica precedente, estraneo a qualunque affiliazione che potesse farne indovinare le idee e i valori”.

Conte “abbraccia qualunque punto di vista”

Prosegue Galli Della Loggia con una serie di interrogative- invettive che non lasciano spazio alle interpretazioni su cosa pensi dell’attuale spettacolo istituzionale. Cogliamo fior da fiore il suo sfogo. Il premier Conte si è dimostrato disposto a tutto, “ad abbracciare qualunque punto di vista, a presiedere coalizioni di governo e a promuovere leggi le une l’opposto delle altre”. E come se non bastasse dobbiamo pure “ritrovarci con una rappresentanza parlamentare composta di uomini e donne in grandissima parte sconosciuti ai propri elettori?”. Questo è niente.

Galli Della Loggia: Parlano delle urne come di una sciagura

Fino a quando tutto ciò? “Non basta ritrovarci con un Parlamento oggetto…di un meritato dileggio per il semianalfabetismo di tanti dei suoi membri; per la loro dabbenaggine e la loro miseria culturale?”. Esce fuori tutto lo sdegno del professore, che parla di “infantilismo argomentativo”  di gran parte degli interventi. “A cos’ altro sarà necessario assistere?” per cambiare, per auspicare una cambio di passo e di regole? Se lo chiede Della Loggia, interpretando un sentire diffuso.

Punto interessante, il voto. “Non basta ascoltare l’intero stuolo di coloro che vivono di politica dipingere di continuo l’eventualità di un ricorso alle urne come la massima sciagura possibile…?”. Parla di “irresponsabilità”, del fatto che nessuno paghi” per qualunque errore od omissione del potere, anche i più gravi”. Conte attualmente è l’”autentico rappresentante simbolico di una degenerazione trasformistica che ha ormai pervaso tutto il sistema”.

“Cambiare le regole”

Soluzione? “Il rimedio possibile mi sembra evidente: cambiare le regole”. Regole che auspica possano impattare sull’elezione dei parlamentari. “Chi rappresenta i cittadini deve essere conosciuto il più possibile da questi. I metodi possono essere molti ma gli elettori devono essere messi in grado di guardare in faccia chi eleggono”. Insomma, dovrebbe essere chiara l’idea che “si eleggono delle persone”, non dei “manichini”. Ernesto Galli Della Loggia fornisce qualche suggerimento che possa garantire al sistema responsabilità e stabilità nel suo lungo editoriale.

Se la prende un po’ con tutti. “ A destra come a sinistra – scrive- nessuno se la sente di sollevare il problema delle regole…Così come nessuna forza politica ha il coraggio di agitare davvero il tema cruciale della legge elettorale”. Conclude amaro, che “tutto sembra destinato a continuare come prima”. In realtà, il professore dovrebbe guardare nel centrosinistra. Perché da tempo invece è in agenda nelle fila del centrodestra il progetto del presidenzialismo. Su quel progetto si giocherebbe molta della responsabilità e della stabilità del quadro politico che il professore auspica.

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