Sondaggio Swg: crescono Forza Italia e Pd. Il M5S (-0,5) sempre più distaccato da FdI
Come ha impattato la verifica di governo (ancora in corso) sulla salute elettorale dei partiti? A leggere l’esito del sondaggio Swg, l’ultima settimana registra poche novità da cui è difficile trarre indicazioni certe in termini di maggioranza e opposizione. Prova ne sia che il segno “più” e “meno” è trasversale ai rassemblement. Indizio che, più che agli schieramenti, gli italiani guardano ai singoli partiti. E che spesso i travasi di voti servono solo a riequilibrare le rispettive coalizioni. È il caso della maggioranza a sostegno del Conte-bis. Qui a crescere, seppur leggermente, è il Pd mentre calano pur di poco M5S e Italia Viva.
Per il sondaggio la Lega perde mezzo punto
Nell’opposizione di centrodestra, invece, a calare di qualche decimale è la Lega, con FdI stabile e Forza Italia in salita. È questa dunque la fotografia delle intenzioni di voto “scattata” dall’istituto demoscopico nella giornata di ieri. Nel dettaglio delle singole forze politiche, il sondaggio evidenzia che rispetto alla scorsa settimana il Pd passa al 20,4 per cento con un incremento dello 0,3. Scende ancora il M5s, che lascia sul terreno un mezzo punto percentuale tondo tondo attestandosi al 14,3. Come i grillini, anche la Lega perde lo 0,5 per cento registrando ora una percentuale pari al 24,4. Stabile al 16,7 per cento Fratelli d’Italia. Sale invece Forza Italia.
La verifica penalizza Renzi (-0,3%)
Al partito di Silvio Berlusconi il sondaggio accredita ora un 6,3 per cento (+0,4). È presto, tuttavia, per concluderne che si sia in presenza di un’inversione di tendenza rispetto al calo costante degli ultimi mesi. Sul fronte opposto, anche Sinistra Italia-Mdp mette a segno un leggero incremento passando al 3,6 per cento (era al 3,3). Al contrario, scende ancora (-0,3) Italia Viva di Matteo Renzi che totalizza nel sondaggio uno striminzito 2,8 per cento che la pone al di sotto di un’eventuale soglia di sbarramento. Quel che perde l’ex-Rottamatore lo guadagna +Europa, ora al 2,4 per cento. Perde un solo decimale Azione: la sigla fondata da Carlo Calenda è al 3,7 per cento.