Sgarbi attacca Conte: «Meriterebbe di essere torturato». E lancia un avvertimento ai no-vax
Show di Vittorio Sgarbi a Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4. Duro attacco contro Giuseppe Conte: «Sulla pochette è impeccabile, ma oltre la pochette non c’è nulla. Se ci fosse la tortura, meriterebbe di essere torturato». Il critico d’arte lo attacca per la gestione della pandemia e le decisioni sulle chiusure. Toni soft invece per Vincenzo De Luca, il governatore della Campania che per farsi vaccinare ha saltato la fila: «La massima autorità sanitaria di una regione è il Presidente e non ci si può permettere che si ammali. Quindi ha fatto bene a vaccinarsi»
Sgarbi: «Io mi vaccino»
Oggi poi Sgarbi è tornato a parlare con l’Adnkronos sul vaccino e sulle polemiche con i no vax. «Io mi vaccino e ai no vax dico “non vi fate mettere nell’angolo dalla violenza del potere perché passereste per essere gli untori. O riuscite, quindi, a far capire perché non costituite nessun rischio oppure è meglio che lo facciate”». E poi ancora. «Credo che il vaccino sia la soluzione migliore per uscire dalla crisi – osserva il parlamentare – Se in questo periodo hanno limitato la nostra libertà in questo modo è perché si tratta di un affare di Stato e non di un affare privato».
«Chi non si vaccina non può contagiare i vaccinati»
E poi ancora. «E, quindi, il vaccino sarà richiesto per andare a scuola, a teatro, sul tram, nei luoghi pubblici. Non sarà, quindi, obbligatorio ma ci saranno una serie di regole per le quali. Per esempio in una fabbrica, come scrive oggi Ichino, si potrà pretendere che i dipendenti facciano il vaccino per evitare il contagio di altri. È anche vero, però che il problema in realtà non sussiste. Perché chi si vaccina tutela se stesso e chi non si vaccina non può contagiare chi si è vaccinato».
«Inventeranno un albo dei vaccinati»
Sgarbi puntualizza: «In sostanza il problema si risolve da solo. Se io non voglio farlo è evidente che se vado in un luogo dove lo hanno fatto tutti, non posso contagiare nessuno. Tecnicamente – evidenzia il critico d’arte e parlamentare – si potrebbe uscire dalla faccenda del tesserino dell’avvenuta vaccinazione. Se io non voglio fare il vaccino al mio bambino in una scuola dove ci sono tutti bambini che lo hanno fatto, come fa a contagiarli se sono tutti immunizzati? È di fatto un falso problema. Inventeranno un albo dei vaccinati per impedire loro di andare a teatro, al cinema, ma ad un certo punto si renderanno conto che chi non si vaccina costituisce un rischio solo per se stesso».