L’Abruzzo si fa “arancione” e il governo diffida Marsilio. La Meloni: «Ignobili minacce»

7 Dic 2020 16:06 - di Valerio Falerni
Marsilio

Interpretare per gli amici, applicare ai “nemici“. La doppiezza della sinistra è un evergreen pronto ad affiorare anche negli affari di Stato. Prova ne sia la diffida a firma congiunta dei ministri Boccia e Speranza notificata al governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio. La sua colpa? Aver scolorito con 48 ore di anticipo da “rossa” ad “arancione” la propria Regione, l’unica ad essere contrassegnata dalla tinta indicante il maggior pericolo di contagio. Carta bollata, dunque. La stessa mai utilizzata con De Luca, tanto per citare un governatore che sulle polemiche contro il governo ha costruito la propria rielezione in Campania. Ma De Luca è di sinistra mentre Marsilio è di FdI. Vuoi mettere?

I ministri Boccia e Speranza contro il governatore

Più che scontato, quindi, che nella diffida gli ricordassero «le gravi responsabilità che potrebbero derivare dall’applicazione delle misure da Lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini abruzzesi». Parole che Federico Mollicone, anch’egli di FdI, traduce come «inaccettabili minacce». E che richiamano l’attenzione e la solidarietà di Giorgia Meloni, che bolla invece come «ignobile» lo scaricabarile su Marsilio. Tanto più che insieme all’Alto Adige, ricorda la leader, l’Abruzzo è stata l’unica regione ad aver anticipato l’ingresso in zona rossa prima della decisione del governo». Ed è stata tra le poche a ricorrere allo screening massivo per individuare asintomatici. «Se ora può riaprire le attività in sicurezza è perché i dati epidemiologici lo consentono», incalza la Meloni.

Marsilio: «I dati del contagio mi danno ragione»

Dal canto suo, Marsilio difende con serenità il proprio operato. Non saranno 48 ore di anticipo nell’apertura dei negozi a poter «stravolgere» la situazione sanitaria. Questo, almeno, è il suo convincimento. «La nostra regione – sottolinea – è nella media nazionale». Nessuno scontro istituzionale, dunque. «Continuerò a collaborare con correttezza con il governo», assicura. Ma «bisogna essere seri». Una serietà che Marsilio traduce in misura molto chiara. Adottare soluzioni «anche drastiche» quando «c’è pericolo» e «riaprire in sicurezza» quando «i dati ci dimostrano che la situazione è sotto controllo». «Io – ha concluso – non sono un irresponsabile»

 

 

 

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