Khashoggi, la fidanzata a Biden: mantieni le promesse, desecreta rapporto Cia

18 Dic 2020 16:56 - di Paolo Lami

Hatice Cengiz, la fidanzata del giornalista saudita Jamal Khashoggi, assassinato il 2 ottobre del 2018 nel consolato di Riad a Istanbul, ha chiesto al neo-presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden di togliere il segreto sul rapporto riservato elaborato dalla Cia sulla vicenda.

Un omicidio brutale, quello di Khashoggi, che sconvolse il mondo intero. Il consolato saudita a Istambul era imbottito di microspie dei turchi. Che ascoltarono in diretta le fasi terribili dell’agguato a Khashoggi, soffocato e fatto a pezzi.

La Cengiz, anch’essa giornalista, si è rivolta a Biden sottolineando come il neo-presidente potrebbe essere ”di grande aiuto” per scoprire la verità sull’omicidio di Khashoggi.

In effetti il rapporto che fece la Cia sulla scomparsa del giornalista saudita soffocato, e fatto a pezzi all’interno del consolato e poi fatto sparire, non è mai stato reso noto all’opinione pubblica.

Ma è oramai certo che a ordinare la rappresaglia contro lo scomodo giornalista che non aveva paura di scagliarsi contro il regime saudita sia stato proprio il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman.

Una convinzione di diversi media e fatta propria anche dall’intelligence Usa convinta che vi sarebbe proprio Mbs dietro l’omicidio.

Biden ha fatto la sua campagna elettorale contro Trump proprio promettendo che avrebbe desecretato il rapporto Cia.

E ora, ovviamente, la fidanzata di Khashoggi, ma anche altri attivisti, passano all’incasso. E dicono al neo-presidente Usa che togliere i veli di segretezza dal rapporto della Cia, dimostrerebbe che Biden è realmente impegnato a far “pagare un prezzo per l’omicidio” di Khashoggi  all’Arabia Saudita , come aveva promesso di fare durante la campagna elettorale.

”Chiedo al presidente eletto di rilasciare la valutazione e le prove della Cia. Sarà di grande aiuto per scoprire la verità su chi è responsabile dell’omicidio di Jamal“, ha detto Cengiz citata dal Guardian.

”Penso che sia altamente improbabile” che Biden pubblichi il rapporto, ha ammesso, al Guardian, Bruce Riedel, ex-analista della Cia e membro senior della Brookings Institution.

”Per proteggere le fonti e i metodi usati”, il rapporto ”dovrebbe essere fortemente modificato”. Risultato? ”Un documento del genere non sarebbe molto soddisfacente”.

Secondo Agnes Callamard, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle cosiddette “esecuzioni extragiudiziali” che ha indagato sull’omicidio Khashoggi, il rapporto Cia, invece, potrebbe essere rilasciato senza compromettere le fonti o i metodi della Cia.

”Sono stanca del fatto che l’intelligence debba sempre avere la precedenza sulla giustizia – ​​ha detto la Callamard che è un’attivista francese sui diritti umani. – Gli Stati Uniti sono in possesso di molte informazioni sull’omicidio di giornalisti, incluso chi sono le menti, i funzionari corrotti e le persone che abusano del loro potere. Sicuramente la ricerca della giustizia e la lotta contro l’impunità richiedono che queste informazioni siano rese pubbliche”.

In realtà la diffusione di queste informazioni potrebbe non solo danneggiare la Cia e gli Stati Uniti. Ma, un domani, potrebbe anche rendere impossibile raccogliere altre informazioni su altri esecuzioni extragiudiziali come quella del giornalista saudita Khashoggi o, perfino, attentati terroristici, in futuro.

 

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