Il vaccino AstraZeneca-Oxford: come funziona, quanto è efficace e quanto protegge

30 Dic 2020 11:37 - di Roberto Mariotti
AstraZeneca-Oxford

La notizia del via libera al vaccino AstraZeneca-Oxford in Gran Bretagna ha subito creato entusiasmo. Un’altra arma, dopo il vaccino Pfizer-Biontech, per contrastare il coronavirus. Come funziona il vaccino? Conservazione e trasporto cosa richiedono? Quanto costa? Domande che diventano ancor più attuali perché il prodotto, Oltremanica, verrà somministrato ai soggetti di età superiore ai 18 anni probabilmente già a partire dal 4 gennaio.

AstraZeneca-Oxford, le differenze con Pfizer

Rispetto al vaccino Pfizer, quello di AstraZeneca è a “vettore virale”. Non viene iniettato l’mRNA per produrre la proteina spike di Sars-Cov-2. Ma viene utilizzato un virus reso innocuo e che contiene una sequenza di Dna utile a far produrre, dall’organismo del paziente, la proteina. L’autorizzazione raccomanda la somministrazione di due dosi con un intervallo tra le quattro e le 12 settimane.

L’efficacia del vaccino

Domenica, in un’intervista al Sunday Times, il Ceo di AstraZeneca ha fatto chiarezza sull’efficacia del vaccino. I nuovi dati che verranno pubblicati, dice Pascal Soriot, mostreranno che il vaccino garantisce una protezione del 95% dei pazienti – al livello dei prodotti di Pfizer e Moderna – ed è “efficace al 100%» nella prevenzione delle forme più gravi delle patologie legate al coronavirus.  Che richiederebbero altrimenti l’ospedalizzazione del paziente. «Riteniamo di aver trovato la formula vincente per arrivare all’efficacia che, dopo 2 dosi, è al livello di tutti gli altri. Non posso dire di più perché pubblicheremo i dati».

La conservazione e il trasporto

Inizialmente, un primo trial aveva evidenziato un’efficacia al 90% dell’abbinamento tra metà dose nella prima somministrazione e una dose “piena” nella seconda. Rispetto al vaccino Pfizer, che necessità di una particolare “catena del freddo” per conservazione e trasporto, il vaccino AstraZeneca-Oxford può essere conservato, trasportato e manipolato in condizioni refrigerate normali (due-otto gradi centigradi) per almeno 6 mesi e somministrato all’interno di strutture sanitarie esistenti. Questi elementi influiranno anche sul prezzo di ogni singola dose.

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