Gessica Notaro, condanna a 15 anni per l’ex fidanzato capoverdiano: la Cassazione conferma

15 Dic 2020 16:13 - di Sveva Ferri
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Su Facebook aveva scritto solo due parole: “Oggi la Cassazione”, accompagnate dall’emoticon delle mani congiunte. Cinque ore dopo, la Suprema Corte ha dato riscontro a quella “preghiera” di Gessica Notaro per avere giustizia. Il fidanzato capoverdiano, Edson Tavares, che quasi quattro anni fa la sfregiò gettandole l’acido in faccia, è stato condannato in via definitiva alla pena di 15 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione.

La Cassazione conferma la condanna

La Cassazione ha dunque rigettato il ricordo della difesa, confermando la condanna già comminata dalla Corte d’Appello di Bologna nel novembre 2018 e per la quale il 32enne ex fidanzato di Gessica Notaro si trova in carcere. La Suprema Corte, inoltre, ha confermato l’espulsione di Tavares al termine della pena e i risarcimenti alle parti civili. “Finalmente la sentenza ha accertato fino in fondo le responsabilità di Tavares. Oggi c’è una sentenza resa nel nome del popolo italiano che dice a Gessica come sono andate le cose, anche se lei lo sapeva già dall’inizio”, hanno commentato gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi, legali di Gessica Notaro, ricordando che l’ex fidanzato l’ha sfregiata “nel volto e anche nell’animo”.

Gessica Notaro perseguitata dall’ex fidanzato

La vicenda di Gessica Notaro è notissima. Ex reginetta di bellezza, la ragazza lasciò il mondo dello spettacolo per dedicarsi ai delfini come addestratrice al Delfinario di Rimini. Lì conobbe Tavares, “l’amore più grande della mia vita”, dirà poi, raccontando però di una storia difficile per “gli atteggiamenti di lui”, interrotta con fatica e finita con le minacce e le persecuzioni. Quando il 10 gennaio del 2017 la sfregiò sotto casa della madre, lanciandole l’idraulico liquido in volto, Tavares aveva già sulle spalle una misura restrittiva, che gli avrebbe dovuto impedire di avvicinarsi alla ragazza.

Colpita nell’anniversario del suicidio del fratello

Non fu sufficiente, Gessica rimase non solo deturpata, ma anche colpita all’occhio sinistro, che ora tiene coperto con una benda. “Mentre l’acido mi mangiava la faccia io, in ginocchio, pregavo Dio: toglimi la bellezza, ma lasciami almeno la vista, raccontò la showgirl, spiegando che anche la data dell’agguato costituiva un elemento di perfidia nei suoi confronti. In quel giorno, sei anni prima, il fratello ventenne di Gessica si era suicidato.

Il calvario e l’impegno civile: così è diventata un simbolo

Da allora iniziò un calvario di interventi chirurgici e di battaglie giudiziarie per avere giustizia di fronte a quell’uomo che continuava a negare responsabilità. Sebbene la vittima l’avesse identificato, esistessero le misure restrittive per le persecuzioni e in casa sua fossero state trovate le bottigliette di acido. Ma per Gessica iniziò anche una battaglia d’impegno civile, con la condivisione del doloroso cammino di ripresa, per incoraggiare le vittime di violenza a reagire. Un impegno incarnato direttamente da Notaro, che, diventata volto noto della tv, ha dimostrato che non esistono limiti alla volontà e alla possibilità di ricominciare. Ricevendo anche l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana per decisione del presidente Sergio Mattarella.

 

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