Fidanza: invece delle sanzioni contro la Turchia l’Europa decide la plastic tax contro le imprese

16 Dic 2020 18:35 - di Redazione

“È tutta la mattina che vi raccontate che ‘il compromesso sullo stato di diritto non cambierà nulla’. Avete forzato i trattati, volete ignorare un accordo di Consiglio e ora volete forzare la Corte di Giustizia pur di destabilizzare governi di nazioni sovrane che non si piegano alla dittatura del politicamente corretto. Non ci siete riusciti ma ci avete consegnato un’Europa più divisa”. Così il capo delegazione di Fratelli d’Italia- ECR al Parlamento europeo Carlo Fidanza intervenendo questa mattina durante la Plenaria.

Tassa sulla plastica dal 1 gennaio

“Avete trovato un accordo sul clima, inseguendo l’ideologia ultra-ambientalista. Arriveranno (tardi) i fondi green del Recovery Fund e, ancora più tardi, la Carbon Border Tax. Intanto, però, il calendario prevede la tassa sulla plastica dal 1 gennaio 2021 e una serie di altri limiti e oneri che colpiranno le imprese europee rendendole meno competitive. Avete balbettato sulla Turchia, con la proposta di blande sanzioni individuali mentre il Sultano Erdogan spadroneggia nel Mediterraneo, in Medio Oriente e nel Caucaso. Vi riempite la bocca di paroloni come ‘stato di diritto’ e non avete il coraggio di ritirare alla Turchia lo status di paese candidato all’adesione. Non è questa l’Europa che vogliamo”, conclude.

Fidanza ha polemizzato con il M5S

Fidanza ha anche polemizzato con il M5S. “Il M5s come al solito mente sapendo di mentire. La teoria di oggi è che Fdi sarebbe contro l’Italia per esserci astenuti sull’accordo inter-istituzionale che riguarda la disciplina di bilancio, comprensiva delle condizionalità sullo ‘stato di diritto’, e la tabella di marcia per le nuove risorse proprie”.

No alle discriminazioni politiche

“Non è un mistero – ha concluso – che Fdi abbia aspramente criticato la forzatura di Consiglio e Parlamento sulla condizionalità dello ‘stato di diritto’, poiché la riteniamo una discriminazione politica nei confronti di governi non allineati al mainstream di Bruxelles, a cui il M5S si è venduto ormai da tempo”.

Tassare i giganti del web

FdI è da sempre schierato a favore di alcune nuove tasse europee, come quelle a carico dei giganti del web, delle speculazioni finanziarie e delle merci cinesi, ma contrasta con forza alcune nuove tasse che ricadranno sulle tasche di imprese e famiglie europee.

Purtroppo le prime sono rinviate a data da destinarsi mentre le conseguenze delle seconde le vedremo da subito, con la nuova ‘plastic tax’ europea che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio. Un salasso per le imprese e i consumatori italiani che arriverà molti mesi prima che la prima impresa italiana possa ricevere il primo euro dal Recovery Fund. “Chi sono gli anti-italiani? – si chiede Fidanza – Quelli che vogliono difendere la sovranità nazionale e la competitività delle nostre imprese o quelli, come M5S, che non perdono occasione per schierarsi dall’altra parte?”.

 

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