Viadotti senza manutenzione sulla Strada dei Parchi: 6 indagati, sequestrati 26mln di euro

23 Nov 2020 19:17 - di Roberto Frulli

“Ammaloramento” del calcestruzzo, danneggiamento delle canaline di raccolta dell’acqua e grave stato di ossidazione dei tondini in ferro delle armature sono solo alcune delle pericolose carenze riscontrate dalla guardia di Finanza su 7 giganteschi viadotti delle autostrade abruzzesi gestite dallo società Strada dei Parchi SpA.

Una situazione che ricorda molto da vicino quella del Ponte Morandi crollato a Genova. E che ha portato la magistratura a indagare sei persone e a sequestrare oltre 26 milioni di euro.

Le indagini hanno riguardato dapprima i viadotti autostradali della A24 denominati “San Nicola 1 ”, “San Nicola 2”,”Cerchiara”, “Cretara”, “Biselli”.

Poi gli accertamenti sono stati estesi anche ad altri viadotti della stessa tratta autostradale: “S. Nicola” e “Le Grotte”.

In definitiva le Fiamme Gialle hanno accertato  che non vi è stata alcuna manutenzione ordinaria, in particolare in tutti e sette i viadotti teramani, niente riparazioni laddove necessarie e, soprattutto, la mancanza di opere necessarie a un pubblico servizio, non assicurando la funzionalità e l’esercizio in sicurezza dell’infrastruttura A24 nella tratta teramana da Isola del Gran Sasso a Colledara.

Sono le accuse contestate nel decreto di sequestro preventivo firmato dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, nei confronti degli indagati con cariche apicali della Strada dei Parchi spa.

Nello specifico il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Strada dei Parchi spa, l’Amministratore Delegato, il vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Direttore Generale e Procuratore speciale con pieni poteri di firma e rappresentanza societaria, il Procuratore speciale e Direttore Operativo presso la Direzione Generale della società e il Procuratore speciale e Direttore Operativo presso la Direzione Generale della stessa società Strada dei Parchi spa.

Le ispezioni svolte dai finanzieri assieme ai  periti dei pubblici ministeri hanno portato alla luce gravi criticità su alcune delle pile e degli impalcati dei viadotti sotto esame.

Gli investigatori e i consulenti tecnici dei pm hanno constato  “l’ammaloramento” evidente dello strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura, il cosiddetto “strato copriferro”, il danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento della sede autostradale e un grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici proprio a causa della mancanza dello strato copriferro.

La grave situazione accertata a partire da settembre 2018 ad oggi dei 7 viadotti teramani è stata causata, ritengono investigatori e magistrati, dalla totale inadempienza – dal 2009 ad oggi – da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria.

Le uniche opere di manutenzione ordinaria svolte dalla concessionaria Strada dei Parchi spa hanno riguardato negli anni la pavimentazione, il verde, le segnaletiche. E non, invece, le parti strutturali dei viadotti.

Peraltro, accusano i magistrati, questi interventi di manutenzione ordinaria sono stati effettuati utilizzando contributi statali, erogati in base ai provvedimenti successivi i fatti di Genova.

La Strada dei Parchi, in quanto concessionaria, era poi obbligata, fin dal 2009, alla manutenzione straordinaria del Viadotto Temperino, manutenzione che avrebbe dovuto fare entro il 2013. Ma che, invece, ha omesso ma anch’essi fino al 2018/2019. Quando i lavori sono stati poi eseguiti ma con contributi dello Stato, quindi degli italiani. Invece che che con il denaro della concessionaria.

Di qui la contestazione alla concessionaria delle gravi inadempienze agli obblighi derivanti dall’incarico pubblico di gestione dell’autostrada A24 nel tratto teramano e la contestazione dell’attentato colposo ai pubblici trasporti.

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