Tirrenia taglia le navi per la Sardegna e vuole licenziare 500 marittimi: allarme dei sindacati

21 Nov 2020 19:12 - di Giovanni Pasero
tirrenia, sardegna

“La compagnia marittima Tirrenia ha appena comunicato alle istituzioni competenti, tra cui la Regione Sardegna, l’interruzione dal prossimo 1° dicembre di alcuni collegamenti marittimi. Questo, a causa della situazione di incertezza in merito alla proroga della Convenzione del servizio di continuita’ territoriale marittima. In particolare, per quanto riguarda la Sardegna, saranno chiusi a partire da dicembre i seguenti collegamenti. Tra Genova-Olbia-Arbatax, Napoli e Cagliari, Cagliari e Palermo, nonche’ il Civitavecchia-Arbatax e Cagliari”. Cosi’ in una nota Uiltrasporti Sardegna.

Tirrenia taglia i collegamenti con la Sardegna

“Tirrenia – prosegue la nota – ha annunciato formalmente che la chiusura determinera’ una immediata di riduzione del personale con “conseguente perdita di alcune centinaia di posti di lavoro, fra personale navigante ed amministrativo, nonche’ un inevitabile impatto negativo sulla forza lavoro utilizzata localmente nei territori serviti sia in ambito portuale che nell’ambito dei servizi e, quindi, con prevedibile grave pregiudizio per l’economia delle isole servite”.
“Siamo fortemente preoccupati per la riduzione delle possibilita’ di movimento dei passeggeri e delle merci in Sardegna con questa contrazione delle rotte – scrive il segretario generale della Uiltrasporti sarda William Zonca – ed esprimiamo molta preoccupazione per i quasi cinquecento marittimi i cui posti di lavoro sono messi a rischio da questa presa di posizione di Tirrenia”.

Il precedente di Italo e Trenitalia

Uil ha quindi chiesto “per questo un intervento immediato del ministero dei Trasporti e della Regione Sarda e siamo pronti alla mobilitazione qualora non si attivi immediatamente un tavolo di crisi. Non possiamo permetterci una ulteriore riduzione dei collegamenti con la Penisola perché è a rischio l’economia di un intero territorio”.

Nelle scorse settimane, fece discutere il fatto che Trenitalia e Italo non accettassero le prenotazioni dopo il 12 dicembre. Successivamente è arrivata la notizia che Italo ha tagliato drasticamente numerose corse. Effetto del Covid, della pandemia ma anche della gestione disastrosa del governo, che ha preferito investire su altro. Gli unici mezzi di trasporto sui quali ha investito sono stati, purtroppo, i monopattini.

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