Secondo quanto riferito dagli investigatori, i rapinatori sono entrati attraverso un buco scavato da un palazzo adiacente. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, due rapinatori armati di pistola sono entrati dall’ingresso principale della filiale. Hanno minacciato il personale al momento presente, il direttore e due dipendenti, per farsi aprire la cassaforte. Ma, a causa del sistema di temporizzazione dell’apertura, si sono limitati a portare via il contenuto di alcune cassette di sicurezza. Poi sono fuggiti dal buco scavato nel muro.
La polizia scientifica e la squadra mobile sono sul posto per raccogliere tutti gli elementi necessari a identificare il gruppo di rapinatori. La zona è stata cinturata dalla polizia e le ricerche sono in corso. Dalle prime informazioni raccolte dagli investigatori sembra che il gruppo fosse formato da almeno 6 persone. Un tale numero lascia ipotizzare un piano ben studiato. E che, al momento, non è possibile stabilire se sia fallito del tutto. I banditi hannoattivato un estintore per creare un diversivo col fumo e guadagnare la fuga. Non c’è stato tempo né modo per avviare una trattativa con la polizia.
L’Abi chiede più impegno alla Lamorgese
L’Abi chiede al Viminale il massimo impegno per la sicurezza delle banche. “In questa difficile situazione nel costante dialogo costruttivo tra Abi e i sindacati – si legge in una nota – è alta l’attenzione anche sulla sicurezza delle filiali. E delle persone contro le aggressioni. Chiediamo al ministro dell’Interno Lamorgese e alle forze dell’ordine il massimo impegno per la prevenzione a tutela della sicurezza dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori banca”.