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Pusher senegalese arrestato per la settima volta. Il giudice lo scarcera: “È un reato lieve”

Cronaca - di Penelope Corrado - 28 Novembre 2020 - AGGIORNATO 29 Novembre 2020 alle 20:01

La notizia è passata pressoché inosservata sui giornali nazionali. Solo l’edizione di Repubblica Torino gli ha dedicato dello spazio. Su La Stampa, invece, è stata ignorata. Il motivo dello scarso interesse nazionale è facilmente intuibile. Il protagonista è un pusher senegalese. Ai tempi del governo Pd-M5s, certe notizie meglio non enfatizzarle.

Chi è il pusher senegalese arrestato e rilasciato

Lui si chiama Mbaye Diop, ha 40 anni, vive in Italia da almeno sei anni. Non si sa se sia sbarcato a Lampedusa o arrivato via terra. Ma non è questo il fatto dirimente. Il fatto è che il criminale in questione fa di professione lo spacciatore. Il pusher senegalese è arrivato infatto al settimo arresto per droga. Dal 2014 ad oggi, altre cinque volte è stato denunciato per lo stesso reato, sempre a Torino dove vive da qualche anno.

Scrive la giornalista di Repubblica che il primo arresto risale al 26 aprile 2014. Dopo ogni fermo è sempre stato scarcerato anche se dopo qualche anno ha scontato una condanna per spaccio. E’ uscito dal carcere da non troppo tempo quando viene fermato di nuovo dalla polizia a San Salvario. L’accusa è spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Nello specifico cocaina, sostanza che spaccia abitualmente.

Spaccio di cocaina? Reato lieve anche se è il settimo arresto

Ebbene per la giustizia italiana spacciare cocaina abitualmente non è un reato da carcere immediato. Attenendosi alla procedura prevista dalla legge, il pm Giulia Rizzo ne ha disposto la scarcerazione prima ancora dell’udienza di convalida. Diop è stato scarcerato meno di 24 ore dopo il suo arresto. In attesa del processo, al pusher senegalese non è stata applicata nessuna misura cautelare. Il motivo – si spiega nella disposizione del pm – è la tenuità del fatto.   

Due anni fa per sfuggire alla polizia si buttò dal secondo piano

Due anni fa anche Il Giornale aveva dedicato al pusher senegalese un articolo. O almeno a un omonimo che ha la sua stessa età, lo stesso nome e vive nel suo stesso quartiere. Per sfuggire a un controllo della polizia, Mbaye Diop, che all’epoca aveva 38 anni, non aveva esitato a lanciarsi dal secondo piano di un appartamento dove abitava.  Lo spacciatore, in quell’occasione, aveva con sé una borsa a tracolla contenente 34 grammi di cocaina, per oltre 3mila euro di valore nel mercato al dettaglio.

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di Penelope Corrado - 28 Novembre 2020