CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

trapper in manette

Pugili e trapper di giorno, brutali picchiatori di notte: 4 arresti a Roma (video)

Cronaca - di Penelope Corrado - 4 Novembre 2020 - AGGIORNATO 4 Novembre 2020 alle 19:27

Ci sono tre pugili (uno di origini ugandesi) affiliati alla Fpi tra i 4 trapper arrestati per violenze e pestaggi. Hanno tra i 23 e i 36 anni i quattro trapper autori di due violente e brutali aggressioni. Pestaggi consumati tra marzo e aprile a Roma. Sono stati accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Gli arresti sono arrivati a conclusione delle indagini coordinate della procura di Roma e condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti da Giampietro Lionetti.

Parrini, Ion e Barilotti: i pugili trapper in manette

C’è anche il pugile professionista Manuel Parrini e Alex Refice, conosciuto nel mondo trap con il nome di Don Sayanbul, tra i quattro arrestati in un’operazione della Digos di Roma. Gli altri due sono il pugile africano Ilunga Omar Nguale, in arte Ion, e un altro pugile professionista Tiziano Barilotti. I primi due, Refice e Parrini, oltre ai fatti contestati oggi si erano resi responsabili, a dicembre dell’anno scorso, anche di una violenza aggressione a un barman dell’Eur che si era rifiutato di servirgli da bere.

Violenza cieca e brutale: nei video le sevizie

Il primo episodio che viene contestato ai quattro arrestati nell’operazione della Digos di Roma risale al 7 marzo 2020. Si consuma, infatti, nella cornice del mondo trapper. Mancano pochi minuti alla mezzanotte quando il branco irrompe in uno studio di registrazione musicale. All’interno ci sono altri trapper. A quel punto i pugili trapper danno il via alla violenza cieca.

I quattro impediscono fisicamente ogni via di fuga, sottolineano gli investigatori. A quel punto, “hanno colpito senza alcuno scrupolo le vittime”, avvalendosi delle tecniche di arti marziali e pugilato. Durante l’aggressione, le vittime, sanguinanti, sono state costrette a restare in ginocchio e con lo sguardo rivolto in basso, “a sottolinearne la sottomissione agli aggressori”. Le violenze si sono protratte per almeno un’ora, fino a quando i quattro si sono allontanati dalla sala di registrazione.

Non si esclude il concorso di altri complici con funzioni di copertura dell’azione in scena all’interno, e sui quali proseguono le indagini volte alla loro identificazione. Tutti gli aggressori sono gravati da precedenti per reati contro la persona, tra cui lesioni personali e rissa, nonché, a diverso titolo, per porto d’armi ed oggetto ad offendere e, in un caso per reati contro il patrimonio.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Penelope Corrado - 4 Novembre 2020