Palermo, percepisce il reddito di cittadinanza ma il marito è in carcere per omicidio
Due nuovi furbetti del reddito di cittadinanza sono stati scoperti dalla Guardia di finanza a Terrasini e a Carini, nel Palermitano. Si tratta di una 29enne che dallo scorso aprile ha omesso di indicare nella richiesta inviata all’Inps che il marito, con numerosi precedenti penali tra cui omicidio doloso, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, rissa, è detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo. I finanzieri hanno sequestrato la card, denunciato la donna e segnalata all’Inps per le sanzioni amministrative di revoca del beneficio e per il recupero della somma già indebitamente percepita, pari a 11.897 euro.
Percepisce il reddito di cittadinanza ma lavora in nero
Nel secondo caso i finanzieri hanno accertato che un 47enne, svolgeva in nero, già da febbraio, l’attività di autotrasportatore per conto della ditta risultata intestata al fratello. Anche se percepiva il reddito di cittadinanza. È stato incastrato dopo una serie appostamenti e pedinamenti tra Palermo e Carini. L’uomo è stato denunciato a piede libero. Sequestrata preventivamente anche la card. Il lavoratore è stato infine segnalato all’Inps per il recupero della somma indebitamente percepita pari a 16.640 euro.
Le denunce a Rovigo
Sono numerosi i casi di furbetti del reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Rovigo ha denunciato 12 persone. Dalle indagini è emerso che tutti hanno indebitamente percepito il reddito di cittadinanza e i buoni della “solidarietà alimentare”. Le fiamme gialle hanno anche scoperto un altro caso. Riguarda un imprenditore che pur avendo percepito un reddito di impresa di circa 43mila euro all’Inps aveva dichiarato un reddito pari a zero. Il reato prevede una condanna da 2 a 6 anni di carcere. Nel corso delle indagini è inoltre venuto a galla che tre persone avevano incassato senza averne titolo i «buoni spesa Covid». Si tratta di un italiano e di due nomadi.