Milazzo, anziano ucciso con 11 coltellate e dato alle fiamme per rubargli la pensione: l’azione del killer

16 Nov 2020 8:07 - di Edoardo Valci
ucciso e dato alle fiamme

I carabinieri hanno arrestato il presunto assassino del pensionato di Milazzo (Messina) ucciso e dato alle fiamme lo scorso 28 luglio. Hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 56enne di Milazzo. Viene ritenuto responsabile di omicidio e soppressione di cadavere di un anziano di 73 anni del posto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo diede un passaggio alla vittima, Giovanni Salmeri, vicino a un ufficio postale. Dopo averlo condotto nei presso delle sponde del fiume Mela lo colpì con 11 coltellate. Poi diede fuoco al corpo per poi allontanarsi con la pensione di 650 euro dell’anziano appena ritirata. Nessuno ha mai denunciato la scomparsa del 73enne.

Ucciso e dato alle fiamme: il ritrovamento del corpo

Il 29 luglio 2020, nei pressi di una discarica abusiva a Scaccia di Milazzo gli investigatori trovarono il cadavere carbonizzato di un uomo. Aveva varie ferite d’arma da taglio. Le prime indagini risultarono particolarmente difficili perché il corpo della vittima era irriconoscibile. Tra gli elementi c’erano solo un cappellino parzialmente bruciato, un portafogli con1 euro, tre mazzi di chiavi e un coltellaccio da cucina. Ma non c’erano documenti né effetti personali. Quindi l’anziano non aveva ancora un nome.

Undici le coltellate al petto

L’autopsia ha poi rivelato alcuni particolari dell’uomo ucciso e dato alle fiamme.  Era alto 1,65 e aveva avuto undici coltellate al petto, all’addome e alla trachea. Il coltello aveva una lama di 20 cm ed era con ogni probabilità quello presente sulla scena del crimine. Nel corso delle successive indagini, i carabinieri hanno visto e analizzato di più di 10.000 ore di registrazione di filmati.

La vittima sul ciclomotore

Tutti cioè quelli estrapolati da oltre 40 telecamere di numerosi sistemi di videosorveglianza pubblici e privati. Quelli cioè che c’erano nella zona del rinvenimento. Hanno perciò individuato il transito  di un ciclomotore con a bordo due uomini. Il passeggero vestiva un cappello con visiera di colore verde simile a quello trovato sul luogo del delitto. E aveva anche un abbigliamento compatibile con i frammenti di vestiti rimasti indosso al cadavere, È stato poi possibile individuare una densa colonna di fumo proveniente dal luogo del delitto, compatibile con l’incendio del cadavere. Poco dopo, il passaggio dello stesso ciclomotore, questa volta con a bordo il solo conducente. Proveniva da una strada proveniente dal luogo dell’omicidio.

Gli elementi identificativi

Partendo da alcuni elementi distintivi del ciclomotore e del casco del conducente, gli investigatori hanno individuato un fotogramma tratto da un’ulteriore telecamera. Qui si vedeva la targa del mezzo. Così si è giunti a identificare il proprietario. Le successive indagini hanno accertato che aveva rapporti di conoscenza con  Giovanni Salmeri, che risultava irreperibile da tempo.

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