La figuraccia del ministro Patuanelli al Senato: «Il decreto… quello di… non mi ricordo» (video)
Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli risponde al question time a Palazzo Madama. Si parla del decreto ristori che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre. Ovvero della legge con cui il governo si propone di risarcire i negozi e gli esercizi commerciali costretti ad abbassare la saracinesca anche in questa seconda ondata. Ma il ministro grillino fa una figuraccia: non si ricorda il nome del decreto di cui sta parlando.
Patuanelli al Senato
«Ricordo che abbiamo già erogato oltre un miliardo soltanto dell’ultima tranche del ristori, del decreto 137 che è del 28 ottobre di quest’anno. Quindi a distanza di dodici giorni abbiamo erogato oltre un miliardo di nuovi contributi a fondo perduto», premette. Dunque, lo scivolone: «Il decreto originale, quello di… di… il cosiddetto… non mi ricordo. Uno dei tanti nomi dei decreti che abbiamo dato, che ha istituito il fondo perduto per la prima volta ha erogato oltre 6,5 miliardi di contributi a fondo perduto per le imprese», conclude. (CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO di Agenzia Vista)
Patuanelli e il superbonus al 110%
Nel corso del question time ha poi parlato anche del superbonus al 110%. «È un elemento centrale del decreto rilancio che abbiamo fatto questa estate. Aver introdotto il superbonus ci porterà a raggiungere tre obiettivi importanti per il Paese: dare fiato ad un comparto come quello dell’edilizia in crisi dal 2008. Portare ad un forte efficientamento energetico ed una maggiore protezione sismica del nostro tessuto immobiliare ormai datato. E far sì che grazie alla cedibilità del credito anche le famiglie meno abbienti possano vivere in un appartamento ed un edificio più confortevole e più sicuro». E poi ancora. «Lo spettro temporale che abbiamo davanti per questa misura è troppo stringente e stiamo lavorando proprio per ampliarlo – aggiunge Patuanelli – È certamente intenzione del governo e immagino di tutto il Parlamento e di tutte le forze politiche sostenere la necessità di un prolungamento della misura».