Il virologo Crisanti: «Il pericolo è la terza ondata del Covid, se continua così sarà inevitabile»

11 Nov 2020 9:01 - di Paolo Sturaro
virologo crisanti

«Io penso che siamo in questa situazione perché da giugno a oggi non abbiamo fatto nulla. O abbiamo fatto molto poco». A sottolinearlo è il virologo Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’università di Padova durante l’audizione informale alla Commissione Affari sociali della Camera.

Il virologo Crisanti e il rischio della terza ondata

«La vera sfida è come evitare la terza ondata» di Covid-19. «E se si continua su questa strada, temo sarà inevitabile. Possiamo investire in tutte le terapie intensive che vogliamo, su tutti gli ospedali. Ma sicuramente non fermeremo così la terza ondata». Serve creare una strategia per bloccare la trasmissione, ribadisce proponendo un modello basato sul network testing.  Ossia, «per ogni persona infetta bisogna testare sistematicamente tutta l’area di relazione».

Le professionalità non presenti nel Cts

«Chiaramente ci vogliono figure che conoscono i sistemi complessi e sanno farli funzionare. Ci vogliono professionalità che non vedo presenti nel Cts ora. Ci vuole il contributo anche di ingegneri dei sistemi, matematici, informatici, immunologi per creare una struttura che ci porti fuori da questa epidemia».

L’esempio di Vo’ Euganeo

«A Vo’, durante l’epidemia» di Covid-19 di marzo-aprile, «si è interrotta la trasmissione di Sars-CoV-2. Noi adesso sappiamo che se avessimo fatto solo il contact tracing, avremmo lasciato circa il 60% delle persone infette a “piede libero”, creando un ulteriore carico di infezione e dopo 20 giorni il 50% della popolazione di Vo’ Euganeo sarebbe rimasta infetta».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi