Il nuovo Dpcm divide l’Italia in tre zone: nelle regioni rosse si ferma tutto

3 Nov 2020 18:18 - di Redazione
Dpcm

E’ in arrivo il nuovo Dpcm che contiene la stretta sulle misure anti-Covid. Introdurrà un confinamento light e sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre.

L’Italia divisa per zone

La novità principale è che l’Italia sarà divisa per zone: rossa, arancione e verde. Nelle regioni a rischio sarà vietato spostarsi dal comune di residenza salvo che per esigenze di lavoro o salute. Nelle regioni rosse  la scuola sarà in presenza fino alla prima media, per gli altri studenti si avvierà la didattica a distanza. Didattica a distanza estesa al 100% alle superiori, inoltre, in tutte le altre regioni.

Ogni settimana si decide il colore di una Regione

A decidere il “colore” della Regione sarà il ministro della Salute che, con frequenza almeno settimanale, verificherà il permanere per Regioni o parti di esse “in uno ‘scenario di tipo 3’ e con un livello di rischio ‘alto'” e “provvederà con ordinanza all’aggiornamento”. Nella zona rossa dovrebbero finire la Lombardia, il Piemonte, la Calabria, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige. I parametri per definire “rossa” una regione sono 21 e comprendono, tra gli altri,  l’indice Rt, i posti in terapia intensiva, i ricoveri, il numero di tamponi eseguiti, l’affollamento dei pronto soccorso, il tracciamento dei contagi.

Fermi ristoranti e parrucchieri

Si fermano, nelle regioni a rischio, bar e ristoranti, barbieri, parrucchieri e estetiste e le altre attività commerciali al dettaglio. Il coprifuoco scatterà dalle 22 alle 5 del mattino.

Per quanto riguarda l’attività sportiva “è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva è consentito esclusivamente all’aperto ed in forma individuale”.

Ora la bozza del Dpcm dovrà essere portata all’attenzione delle Regioni per un confronto finale prima della firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

 

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