Il nuovo Dpcm. Dalla scuola ai ristoranti, dalle farmacie al coprifuoco: ecco cosa bolle in pentola

2 Nov 2020 8:51 - di Fulvio Carro
Dpcm

Prima le indiscrezioni, poi qualche conferma. A mano a mano vengono fuori le notizie sul prossimo Dpcm. E si capisce che si tratta di un lockdown vero e proprio, mascherato però con punti, virgole e segni d’incognita. Per ore e ore a Palazzo Chigi hanno dato vita un tira e molla infinito. Prima un’idea, poi un’altra, poi la via di mezzo. Incredibile il balletto sulla didattica a distanza: facciamola dalla seconda media, meglio dalla terza media, meglio ancora dalle prime superiori. Un po’ come con i tavolini al ristorante: prima 6, poi quattro, forse è meglio cinque.

Prossimo Dpcm, nuova stangata ai ristoranti

Resta il fatto che le misure allo studio del governo per il prossimo Dpcm sono all’insegna di nuove, più stringenti restrizioni. In particolare, per le regioni con indici di contagio più alti. Individuerà 3 aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. La mazzata arriva per bar e ristoranti. Secondo quanto si vocifera, viene decisa la chiusura nella fascia del pranzo. Rimane, come unica possibilità, l’asporto. Lo si è appreso da fonti della maggioranza al termine della riunione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capigruppo di maggioranza.

Restano aperte le farmacie e le tabaccherie

Centri commerciali chiusi nel fine settimana in tutta Italia. Fra le attività commerciali e di cura della persona resterebbero fuori dalla chiusura le farmacie, le parafarmacie, tabaccherie e negozi di alimentari. Stop, inoltre, ai musei. Nella Pubblica amministrazione, poi, si applicherebbe per intero lo smart working, salvo i servizi pubblici essenziali. Torna l’ipotesi dell’autocertificazione, con il “coprifuoco” a partire dalle 18 o dalle 21. Se vincono i governatori, dalle 22.

Dpcm: scuola, didattica a distanza dalla seconda media

Per quanto riguarda la scuola, nelle regioni più a rischio un’ipotesi di lavoro è, innanzitutto la prescrizione dell’uso della mascherina in ogni momento. Il punto cruciale è quello delle lezioni a distanza: non solo per le superiori ma anche per la seconda e terza media. In presenza, svolgerebbero lezioni solo le classi elementari e la prima media.

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