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Il Dpcm tra divieti e “raccomandazioni”: le regole definitive nelle zone rosse, arancioni e gialle

Politica - di Edoardo Valci - 5 Novembre 2020 - AGGIORNATO 5 Novembre 2020 alle 13:23

Il quadro definitivo del nuovo Dpcm. Misure sempre più rigide per Calabria, Lombardia Piemonte e Valle d’Aosta, regioni rosse. Misure “medie” per Puglia e Sicilia, regioni arancioni. Meno restrittive per le altre regioni, gialle.

Dpcm, le regole definitive per le regioni gialle

Le regioni della zona gialla sono: 1)  Abruzzo. 2) Basilicata. 3) Campania. 4) Emilia Romagna. 5) Friuli Venezia Giulia. 6) Lazio. 7) Molise. 8) Sardegna. 9) Liguria. 10) Marche. 11) Toscana. 12). Umbria. 13) Veneto. Inoltre, le province di Trento e di Bolzano.

Coprifuoco: vietato circolare tra le 22 e le 5 del mattino.

Negozi chiusi nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacia, parafarmacie, alimentari, tabacchi ed edicole.

Scuola. Didattica a distanza per le scuole superiori di secondo grado. Le lezioni in presenza rimangono per scuole dell’infanzia, elementari e medie, All’università, didattica a distanza salvo che per le matricole e per le attività di laboratorio. Sospese prove scritte per concorsi e prove di abilitazione professionale, con alcune eccezioni.

Trasporto pubblico. Riempimento dei mezzi fino al 50% fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.

Altre chiusure e sport. Stop alle attività di scommesse, giochi e videogiochi. Chiuse piscine, palestre, teatri e cinema. Rimangono aperti i centri sportivi. Chiudono mostre e musei. Nell’area gialla, c’è la raccomandazione di non andare in altre abitazioni.

Dpcm, cosa accade nelle regioni arancioni

Nelle regioni arancioni rientrano: 1) Sicilia. 2) Puglia. Rispetto all’area gialla, in aggiunta, qui è vietato spostarsi in entrata e in uscita da una regione all’altra e da un comune all’altro. Salvo motivi di lavoro, studio, salute, necessità e per usufruire di servizi e attività non disponibili nel comune di residenza.

Bar e ristoranti. In queste regioni bar e ristoranti chiudono  9 giorni su 7. Possono operare per l’asporto fino alle 22. Non ci sono restrizioni per la consegna a domicilio.

I divieti nelle regioni rosse

Secondo quanto disposto dal Dpcm, le regioni rosse sono: 1) Calabria. 2) Lombardia. 3) Piemonte. 4) Valle d’Aosta. A queste regioni si applicano misure ancora più restrittive.

Spostamenti. È vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio comune in qualsiasi orario salvo motivi di lavoro, studio, salute, necessità.

Negozi e uffici. Chiudono i negozi, fatta eccezione per gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, parrucchieri, barbieri e lavanderie. Negli uffici pubblici, lavoro in presenza solo per attività indifferibili. Altrimenti, si va in smart working.

Scuola. La didattica a distanza si estende alla seconda e alla terza media. Nel caso della prima media non abbiamo voluto imporre sacrifici soverchi a studenti che hanno appena iniziato una nuova esperienza, è giusto che possano proseguire. I corsi universitari si svolgeranno a distanza, ed eccezione di quelli di medicina con relativi tirocini. Sono sospese prove scritte per concorsi e prove di abilitazione professionale, con alcune eccezioni.

Sport. Stop a tutte le competizioni sportive, tranne quelle riconosciute di interesse nazionale dal Coni e dal Cip. È sospesa ogni attività nei centri sportivi, resta consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva individuale.

Trasporto pubblico. Anche qui per i mezzi di trasporto pubblico, riempimento fino al 50% fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico. Stop alle attività di scommesse, giochi e videogiochi”.

Torna l’autocertificazione

Con il nuovo Dpcm torna l’autocertificazione.  È collegata ai divieti. I movimenti nelle zone rosse vanno autocertificati a qualsiasi ora del giorno. E così se c’è un divieto di spostamento tra comuni o regioni. Quando c’è una raccomandazione, non serve l’autocertificazione. «Ma ci aspettiamo», ha detto Conte, «che le raccomandazioni vengano rispettate».

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di Edoardo Valci - 5 Novembre 2020