Flop annunciato, con la scusa del Covid le Sardine annullano lo show delle letterine a Bologna

12 Nov 2020 11:29 - di Stefania Campitelli

Niente bagno di folla. Niente piazza. Le Sardine, quasi scomparse dopo  l’aiutino elettorale al Pd, annullano la manifestazione prevista per sabato a Bologna. Non ci sarà nessuna festa di compleanno in piazza Maggiore. Il passo indietro arriva dopo il pressing dei 5Stelle. Che avevano accusato il movimento di irresponsabilità.  “Non sarà una manifestazione di piazza”, avevano chiarito ieri le Sardine. “Ma una raccolta di lettere che non prevede stazionamento. E si svolgerà nel pieno rispetto delle norme di distanziamento”.

Le Sardine ci ripensano e annullano la manifestazione di piazza

Oggi la retromarcia. Ufficialmente per il divieto del sindaco Merola. Ma la paura di un flop annunciato deve avere spinto il movimento fondato da Mattia Santori a rivedere i suoi piani. “Alla luce dell’ordinanza del sindaco di Bologna, Virginio Merola, è nostro dovere annullare la raccolta fisica delle lettere in Piazza Maggiore. La salute pubblica non è un bene negoziabile. Il rispetto delle regole neanche”. Ma che bravi. Le Sardine annullano i festeggiamenti a un anno dalla manifestazione contro Salvini e la candidatura alle regionali di Lucia Borgonzoni. Dovranno incanalare la “frustrazione” altrove. L’iniziativa, nominata ‘6000 caratteri’, prevedeva lo scambio di buste contenenti storie di seimila caratteri, scritte a mano.

Il flop annunciato dopo un anno di show

La motivazione ufficiale dello stop trasuda senso civico, neanche a dirlo. “Un altro bene non negoziabile – si legge nella nota – é la comunità e la sua coesione. Per questo, mantenendo la volontà di celebrare un momento di incontro attraverso le parole, rimane valido l’invito a scrivere lettere preoccupazioni e speranze. Per lasciare traccia e creare un legame. Esattamente come un anno fa.  Raccontateci i vostri pensieri, in questo momento dove in tanti sono soli, fisicamente e psicologicamente. Ci impegniamo a prenderci cura delle storie che chiunque vorrà donare e trasformare le parole di tutti in un progetto creativo da rivivere insieme”.  “C’è bisogno di incanalare la rabbia e la frustrazione” fanno sapere i ‘pesci rossi’. “Noi proviamo a farlo in un modo pacifico, come sempre. E’  da un anno che ci siamo messi al servizio della comunità, non saremo certo noi a promuovere contagi e situazioni pericolose”.

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