Feltri scatenato contro Conte: “Le misure sul lockdown sono ridicole: chi va al ristorante alla 17?”
E’ un Vittorio Feltri scatenato quello che attacca il governo Conte sulle misure anti-Covid. Il giornalista, favorevole al lockdown, accusa il premier di aver fatto tardi e male. E difende i governatori, a suo dire meno colpevoli o del tutto incolpevoli rispetto ai pasticci fatti dall’esecutivo e dai suoi tecnici.
Feltri contro Conte sul lockdown
“I colori alle regioni? Mi sembra che la Campania stia anche peggio della Lombardia, e che anche il Lazio non stia proprio bene. Quindi non si capisce il criterio in base al quale siano stati stabiliti questi colori. Sono misure senza alcuna logica, ridicole”. Vittorio Feltri parla così l’Adnkronos della nuova stretta del governo sulle misure di contenimento del coronavirus. “Le critiche riguardano la qualità dei provvedimenti -sottolinea il direttore di ‘Libero’- I provvedimenti bisogna prenderli, è giusto, ma era molto più sensata la chiusura totale in primavera”.
Il paradossi dei ristoranti chiusi alle 18
“Mi sembra che anche nelle ultime decisioni, precedenti a quest’ultimo dpcm peraltro ci fosse da ridere -affonda Feltri- perché tu chiudi i ristoranti alle 18, ma chi va al ristorante alle 17? E poi mi domando, il Covid cosa fa: dorme fino alle 18, e poi alle 18 va in libera uscita e comincia la sua attività infettatoria?”. E ancora: “Puoi tagliarti i capelli perché i parrucchieri sono aperti, ma non le unghie perché i manicure sono chiusi. Sono cose ridicole, che non hanno una spiegazione logica”.
E sul premier Conte, che stamane ha dichiarato alle Regioni di “non tornare indietro” sulle sue decisioni, Feltri – come già due giorni fa – incalza: “Conte in Parlamento non va mai a fare niente se non a proclamare, con lui la democrazia ha subito una umiliazione notevole”.