Crisanti: «Non cambio idea sul vaccino Covid. E gli italiani dovrebbero indignarsi»

23 Nov 2020 9:58 - di Gianluca Corrente
vaccino covid

Sul vaccino Covid «non dubito che tutto verrà fatto con buona fede e rigore. Ma il difetto sta nella procedura affrettata. Ad esempio il Remdesivir di Gilead è stato approvato. Però è un farmaco che ha importanti effetti collaterali e oggi si scopre che non va bene. Ora la procedura di approvazione è in revisione. Ci sono procedure accelerate che hanno intrinsecamente dei rischi». Lo ha detto Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, intervistato su Skytg 24.

Vaccino Covid, Crisanti ribadisce la sua idea

Intervistato su SkyTg24 ha ribadito le proprie posizioni. «Solo questo, che è un Paese provinciale, se uno dice una frase con cui chiede soltanto trasparenza, si scatena un putiferio. Quella che ho detto io è una cosa ovvia», ha detto l’esperto. «Sulla base delle conoscenze che abbiamo oggi il vaccino Covid non me lo faccio».

«A chiedere scusa dovrebbero essere gli altri»

«Io non chiedo scusa. Dovrebbe chiedere scusa chi ha approvato il remdesivir in modo frettoloso e poi non è risultato essere buono. Chiedessero scusa loro di questo, che è molto più importante», ha aggiunto Crisanti, sempre spiegando le dichiarazioni a Focus Iife sul vaccino Covid. I dati di efficacia e sicurezza vanno messi a disposizione sia della comunità scientifica sia delle autorità che ne regolano la distribuzione. «È una questione di trasparenza, se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti», ha ribadito.

«L’Italia impreparata alla seconda ondata»

«Gli italiani dovrebbero essere indignati contro tutti coloro che hanno fatto in modo che ci sia stata la seconda ondata. Dovremmo indignarci perché ci sono stati 15mila morti e aumenteranno». Per Crisanti, «siamo arrivati totalmente impreparati alla seconda ondata e ci si indigna perché una persona chiede trasparenza sul vaccino Covid. Ma la trasparenza bisognerebbe chiederla per sapere come siamo arrivati impreparati alla seconda ondata», ha concluso polemicamente l’esperto.

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