Crisanti isolato sul test “fai da te” di Zaia. Per altri virologi non è affatto «follia»

17 Nov 2020 17:51 - di Sveva Ferri
test fai da te zaia

Andrea Crisanti, a caldo, l’ha definito una “follia”. Ma il test Covid “fai da te” presentato dal governatore del Veneto, Luca Zaia, piace ad altri virologi, che lo promuovono. Seppur con alcune istruzioni per l’uso. Per Fabrizio Pregliasco, infatti, può essere utile, purché sia considerato “complementare” rispetto al tampone somministrato dai sanitari. Per Antonella Viola, poi, va bene, ma non deve diventare un alibi per abbassare la guardia. Sul campo, però, resta anche quel giudizio tanto tranchant dato da Crisanti. E ai cittadini, ancora una volta, non resta che domandarsi: a chi bisogna dare retta? Talvolta anche con la sensazione che certe valutazioni non siano del tutto esenti da questioni politiche.

Crisanti boccia il test fai da te per guerra con Zaia?

Crisanti, che nelle settimane scorse è stato protagonista di un durissimo scontro con il governatore del Veneto, ha subito bocciato l’impiego dell’autodiagnosi. E, in un’intervista a Radio Capital, è arrivato a definirla una “follia”. Oggi, intervenendo ad Agorà, ha solo un po’ smorzato i toni, parlando di “applicazione un po’ problematica” e, di fatto, avanzando dubbi sullo stesso del test. “Mi piacerebbe sapere cosa c’è dietro quella striscetta”, ha detto Crisanti, in controtendenza con il parere di altri colleghi.

Pregliasco: «Può servire a placare l’ansia»

Per Pregliasco, infatti, i test “fai da te” non sono affatto da mettere al bando, purché siano considerati “un elemento complementare”. “I tamponi molecolari – ha chiarito il virolo dell’Università di Milano, in un’intervista a SkyTg24 – rimarranno il riferimento per eseguire una diagnosi a livello ospedaliero, ma i test aiuteranno a ridurre quell’ansia da parte dei cittadini che, spesso abbiamo visto nel recente passato, ha determinato code inenarrabili per eseguire i tamponi”. “Questo test – ha quindi aggiunto Pregliasco – potrebbe rendere meno ansiogena l’attesa del tampone”.

Viola: «Ben venga il test “fai da te”, ma…»

Anche per l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola “ben venga” il test “fai da te”. A patto che sia “validato”, abbia “una buona sensibilità (almeno dell’80%) e una specificità superiore al 95% in grado di farci evitare i falsi positivi”. “Ma ricordiamoci – ha avvertito – che non deve essere una patente per togliersi la mascherina o non rispettare le misure”. “Quello di permettere a tutti di aver accesso in modo veloce allo screening deve essere il nostro obiettivo. Poi in caso di positività a questo test super rapido, posso recarmi all’Asl per verificare con un tampone molecolare”, ha concluso l’immunologa, di fatto d’accordo con Pregliasco e molto lontana dalle posizioni di Crisanti.

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