Botta e risposta tra Burioni e Ilaria Capua su vaccino e coronavirus: il confronto su Twitter

26 Nov 2020 9:49 - di Gianluca Corrente
Burioni Capua

Roberto Burioni e Ilaria Capua, dibattito su Twitter. Sul social va in scena un miniconfronto tra i due scienziati in materia di vaccino e coronavirus. «Sintesi vaccinale. In generale, se una persona vaccinata contro la malattia X entrasse in contatto con il virus X si ammalerebbe di X? No. In generale, la stessa persona vaccinata ed esposta al contagio X potrebbe trasmettere virus X ad una persona non vaccinata? Sì», scrive la professoressa Capua, direttrice dell’UF One Health Center dell’Università della Florida.

Burioni-Capua, il botta e risposta

Al messaggio replica il professor Roberto Burioni. «Se la malattia X (e relativo vaccino) fossero morbillo, rosolia, parotite o varicella – e qui mi fermo ma la lista è lunga – la risposta sarebbe No», scrive il virologo. «Chi è vaccinato non può essere infettato e non può trasmettere la malattia», aggiunge Burioni rispondendo alla Capua».

Il virologo spegne le polemiche

Un utente chiede quindi al professor Burioni per il Covid quale vale. «Ovviamente non lo sappiamo», risponde. Ma è molto raro che un vaccino efficace non diminuisca (nel periodo di efficacia) anche la trasmissione. Al momento non me ne viene in mente neppure uno. Neanche quello contro la difterite che in teoria non dovrebbe avere questo effetto invece ce l’ha», spiega il virologo. Che spegne sul nascere le interpretazioni di chi vede nei suoi tweet un “rimprovero” alla collega. «Ma ogni conversazione, anche la più cordiale e amichevole, deve essere uno “sbam” su Twitter?».

Burioni, Capua e il Natale

Poco prima del confronto tra Burioni e la Capua, la scienziata aveva lanciato un avvertimento. Si rischia la terza ondata della pandemia? «Se si fanno le feste a Natale e si va a sciare, ci sarà. Se non si sta molto attenti ci saranno cicli successivi di amplificazione del contagio. A fine gennaio o a febbraio, quando dovremmo essere pronti per il vaccino, ci sarà un’amplificazione del contagio. E effettuare una vaccinazione mentre si diffonde un’infezione è complicatissimo».

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