Battisti finanziava la destra? Gasparri: «Leggenda metropolitana». Rampelli: «Purtroppo no»
Lucio Battisti e la destra. Un tormentone, ormai, più che una provocazione ricorrente. Che ora si tinge addirittura di giallo dopo il ritrovamento di una velina dei Servizi che lo indica come finanziatore del Borghese diretto all’epoca da Mario Tedeschi, senatore del Msi-Dn. Un tesi del tutto «inesistente» per lo storico Aldo Giannuli. E per la destra? Secondo Maurizio Gasparri, il Battisti finanziatore «è una leggenda metropolitana». Il senatore forzista sceglie l’ironia. E ricorda che nel verso planando sopra boschi di braccia tese «in cui alcuni hanno intravisto un saluto romano» c’erano solo dei giovani con le braccia in alto verso il sole. «Non era un’adunata di nazisti a Norimberga».
Battisti avrebbe sostenuto Il Borghese
E così pure quando cantava la fiamma è spenta o è accesa non si riferiva, prosegue Gasparri, all’apertura e alla chiusura di una sezione dell’Msi». Chi, invece, un po’ ci è rimasto male a leggere le risultanze di Giannuli è Fabio Rampelli. «Mario Tedeschi, immaginario destinatario dei finanziamenti in questione – ricorda -, era un senatore del Msi e non un personaggio dell’eversione nera. Un pezzo delle istituzioni democratiche che, come tale, va rispettato». Insomma, se Battisti lo avesse finanziato, a lui avrebbe fatto solo piacere. Infatti ha accolto con un «purtroppo» le parole dello storico.
Lo storico Baldoni: «Lucio simpatizzante della Giovane Italia»
Una via di mezzo emerge dalle parole di Adalberto Baldoni, uno che della destra conosce tutto e tutti e che ne è a buon diritto lo storico più fecondo in termini di pubblicazioni. A lui il Battisti finanziatore «non risulta». Ma non per questa lo ricorda come disinteressato alla politica. «Era simpatizzante della Giovane Italia», rivela. Non un attivista. «Non ha mai avuto la tessera». A giudizio del giornalista, il cantante aveva per la destra «una simpatia molto spiccata». E questo, aggiunge, «era noto a tutti e dava fastidio a molti». Quanto alle attività di finanziamento riportate nell’informativa, Baldoni non ha dubbi: «Per dirlo, occorrono prove e testimonianze verificate».