Vittorio Sgarbi: «Se uno cammina da solo per strada con la mascherina è un coglione»

9 Ott 2020 11:16 - di Fabio Marinangeli
Vittorio Sgarbi

«In merito alle restrizioni annunciate, penso che sia illuminante una conversazione che ho avuto con una cameriera macedone». A parlare è Vittorio Sgarbi, in un video sul suo profilo Youtibe, Il critico d’arte commenta le misure contenute nell’ultimo Dcpm. «Lei dice che in Macedonia chi ha il virus se la cava bene, chi non ce l’ha se la cava male. Beh, è meraviglioso. Ed è anche la valutazione oggettiva dei fatti: il 95% dei positivi è asintomatico. Non solo non sta male ma non se ne accorge neanche. E se scoprissimo che i contagiati se la cavano meglio di chi non ha preso il virus?».

Vittorio Sgarbi: «La paura è degli Stati dittatoriali»

«Il virologo Guido Silvestri», prosegue Sgarbi, «dice che obbligare le persone a indossare le mascherine quando sono da sole è una completa idiozia. Mi pare che non ci sia bisogno di fare il virologo per capire che uno che cammina da solo in strada con la mascherina è un coglione. Anzi, più che coglione è un intimidito, impaurito per paura di pagare una multa. È grottesco che uno debba sentirsi obbligato a fare una cosa che non ritiene giusta. Lo fa per paura e la paura è soltanto degli Stati dittatoriali».

Quella lite con Alessandro Gassman

Poche settimane fa il critico d’arte si era scagliato contro Alessandro Gassman. «Si può essere così spudorati nel mentire?». Su Facebook Sgarbi aveva riannodato il filo di una polemica social  di qualche giorno prima sull’ordinanza-provocazione che aveva fatto (da sindaco di Sutri) contro l’uso delle mascherine in pubblico. L’attore l’aveva definito “cosetto nervosetto”. E Vittorio Sgarbi aveva risposto a muso duro: «Su Twitter (sul quale, da buon vigliacchetto, mi ha bloccato per non farmi interloquire) ha invitato i suoi ‘seguaci’ a mandarmi a fare in c***o». E ancora: «L’energumeno social è lo stesso che da Venezia invita a non odiare?».

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