Trump incassa l’endorsment del New York Post: con lui salari più alti, prosperità e lavoro (video)

26 Ott 2020 18:35 - di Roberto Frulli
Trump

Impegnato nella rielezione alla Casa Bianca, Donald Trump incassa l’endorsment del New York Post, il sesto giornale Usa per tiratura.

“Possiamo tornare all’esplosione di posti di lavoro, aumenti dei salari e la prosperità generale che avevamo prima del Covid“, assicura il New York Post. Che è una delle poche voci fuori dal coro della maggior parte dei media statunitensi che “sparano” ad alzo zero contro il tycoon.

Contro Trump la quasi totalità dei media Usa

Gran parte della stampa Usa ha scelto di stare dalla parte di Biden e dei democratici. Non il New York Post. Che sfidando il mainstream dominante e i circoli radical chic tira la volata a Trump con argomenti tutt’altro che marginali.

“Possiamo avere libertà economica e opportunità. E resistere alla cancel culture e alla censura – prosegue il tabloid di proprietà di Rupert Murdoch. – Possiamo mettere questo anno orribile, il 2020, alle nostre spalle. E rendere di nuovo l’America grande di nuovo”, scrive il Nyp richiamando il claim della precedente campagna elettorale di TrumpMake America great again“.
“Possiamo fare tutto questo se facciamo la scelta giusta il 3 novembre”, aggiunge il New York Post con una recisa scelta di campo.

Biden – avverte il tabloid di Murdoch che, fondato nel 1801, ha alle spalle una storia bisecolare – aprirebbe di nuovo i confini all’invasione. E, da tutto quello che appare, tornerebbe alla normalizzazione con la Cina. Che vuol dire lasciare che ci si mangino”.

Le mail di Hunter Biden che imbarazzano i dem

Proprio nelle scorse settimane il Nyp aveva polarizzato su di sè l’attenzione di tutti gli americani portando a casa un clamoroso scoop su alcune presunte mail del figlio di Biden, Hunter.

Le email, secondo il New York Post,  proverebbero che Hunter Biden avrebbe favorito contatti illeciti tra suo padre, quando era vice presidente, ed un uomo d’affari ucraino.

Quattro anni fa il Post aveva fatto una scelta ben diversa. E non aveva dato alcun endorsment ai candidati.

Viceversa in quel 2016 che avrebbe aperto le porte della Casa Bianca a Trump, ben 57 quotidiani Usa presi in esame allora da The Hill su una lista di 59 media principali avevano dato sostegno a Hillary Clinton.

 

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