Rissa in tv tra Sileri e Fusaro da Giletti sulla mascherina: «Cafone», «È giovane, si farà» (video)
Mascherina, l’oscuro oggetto del contendere. Nei salotti tv ora si dibatte sul suo utilizzo imposto dal dpcm del governo anche quando si è all’aperto. L’ultima conferma arriva dalla puntata di ieri sera di Non è l’Arena su La 7, dove il faccia a faccia tra il viceministro della Salute Pier Paolo Sileri e il filosofo Diego Fusaro si è trasformato in rissa.
Rissa tv tra Sileri e Fusaro a “Non è l’Arena”
Durante la discussione, lo scontro si fa di fuoco quando il numero due di Speranza mostra al suo interlocutore la mascherina. E lo incalza: questa serve a salvarti la vita. Questa la indossano gli infermieri in ospedale. Questa la portano i chirurghi mentre operano. Assembramento, fascismo o non fascismo, oggi significa possibilità di trasmettere il virus a qualcuno vicino a te. Non ha nulla a che fare con la politica. Semmai si chiama politica sanitaria. Le tue accuse non hanno assolutamente senso. Dire che l’utilizzo della mascherina o vietare gli assembramenti equivale a tornare indietro nella storia di diversi anni, mi pare una follia». Quindi, conclude Sileri caustico, ho fiducia: «Il ragazzo si farà nel tempo. È giovane», sentenzia. «Classica frase cafona che utilizzano gli anziani», ribatte prontamente il filosofo. E in tv si scatena la rissa.
È sempre la mascherina l’oggetto del contendere
Immediata, infatti, scatta la replica di Fusaro. Che al netto di questioni di galateo: «Mi dia del lei”, intima Fusaro. «Io dò del tu a tutti e me lo faccio anche dare», replica secco il viceministro. Poi l’acceso dibattito prosegue: «È proprio questo è il problema – tuona Fusaro –. «Dire ti proteggo la vita. Ti impedisco di fare gli assembramenti, rappresentano la narrazione perfetta. Ma in sostanza quello che sta avvenendo è che, in questo modo, il governo ottiene lo stesso risultato che persegue un regime con un’imposizione».
Dittatura sanitaria: la politica non c’entra niente con la salute. O sì?
Un obbligo, quello della mascherina all’aperto, che Fusaro rigetta anche citando filosofi, giornalisti e membri del Cts che l’hanno argomentato. «Tra gli altri, l’ha scritto anche il filosofo Giorgio Agamben…», incalza duellando il giovane accademico definito in più occasioni il filosofo turbosovranista. Comunque un cittadino turbato dalla “dittatura sanitaria” quanto dal coronavirus che la giustificherebbe. «Io fossi in te leggerei un po’ più libri di medicina e di salute pubblica», lo stronca il viceministro. E allora lei legga più testi filosofici, ribatte l’interlocutore. E non se ne esce...