Reggio Calabria, migranti in quarantena provano a scappare: sassaiola contro la polizia, due feriti

18 Ott 2020 16:40 - di Lucio Meo

Ennesimo episodio di insubordinazione di clandestini alle prese con le norme di sicurezza sul coronavirus. Alcuni migranti ospitati nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, si sono resi protagonisti di una sassaiola contro la polizia, ferendo due agenti. Nella tendopoli sono ospitati circa 260 migranti, quasi tutti di origine africana, che lavorano nei campi di Gioia Tauro. Molti dei migranti protagonisti della rivolta uni testimoni degli incidenti, vi è però un dato che preoccupa più degli altri: i migranti protagonisti degli incidenti sono usciti dalla struttura aggirando la zona e dileguandosi nelle campagne circostanti. Il centro di accoglienza era stato dichiarato zona rossa per la presenza di 15 positivi tra gli immigrati.

La reazione del sindaco per la rivolta dei migranti in quarantena

L’episodio è stato commentato dal sindaco, Andrea Tripodi, che in una nota ha dichiarato: “Provoca sgomento e indignata delusione la rabbiosa contestazione messa in atto, presso la Tendopoli di San Ferdinando, da parte di un consistente gruppo di migranti ospitati nella stessa struttura. La contestazione, inattesa e improvvisa, si è conclusa con una proditoria sassaiola contro il reparto Mobile della Polizia di Stato, schierato a presidio della ‘zona rossa’ istituita per isolare il contagio e garantire la quarantena. Esiti più drammatici sono stati evitati solo grazie alla pronta, risoluta e consapevole azione di contenimento operata dagli agenti della Polizia di Stato, coordinati in loco dal Primo Dirigente Diego Trotta”.

Il primo cittadino poi ha aggiunto: “Nell’esprimere sentimenti di vicinanza e gli auguri più affettuosi ai due poliziotti feriti, desidero rinnovare, anche in questa circostanza, la più profonda gratitudine dell’amministrazione comunale di San Ferdinando alle Forze dell’Ordine che, spesso, pagano in prima persona le conseguenze di una politica distante o indifferente rispetto a un fenomeno sempre più spinoso e gravemente drammatico. Quanto accaduto è l’ennesima testimonianza di un malessere molto più diffuso che reclama, da una parte, il rapido superamento della Tendopoli di San Ferdinando ma, anche, una strategia risolutiva delle dinamiche migratorie in tutta la Piana”.

Infine, il sindaco ha concluso: “Chiedo, per l’ennesima volta e con rinnovata energia, al governo centrale e all’istituzione regionale di intervenire per governare la complessità di un fenomeno che può trasformarsi in risorsa ma anche generare derive violente e antidemocratiche”.

I poliziotti sono stufi, la situazione è al collasso

“Adesso basta, la misura è colma. Il Governo deve assumersi le responsabilità di scelte mal ponderate. Il cerino non può né deve restare in mano alle forze di Polizia”. Lo dichiara Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap) in merito alla sassaiola contro la Polizia, avvenuta nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dopo che questa è stata dichiarata zona rossa per la presenza di 15 migranti contagiati.

“Sono situazioni di massima tensione – prosegue Conestà – due ospiti sarebbero riusciti ad allontanarsi e due colleghi sono rimasti feriti. Non solo rischiamo il contagio, dobbiamo anche subire violenza gratuita. Questa oltre che una questione di ordine pubblico, è una vera e propria emergenza sanitaria, poiché si rischia che soggetti positivi al Covid fuggano per aggirarsi poi chissà dove. Chi di dovere deve intervenire e assumersi la responsabilità di quanto sta avvenendo. Piena solidarietà ai colleghi feriti. Ci appelliamo alla sensibilità del Ministro Lamorgese, occorre – conclude – una forte presa di posizione”.

Un analogo episodio era accaduto qualche giorno fa a Sassari.

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