“Re-Genesis”: approda al Pan di Napoli la mostra dell’artista coreana Jeong-Yoen Rhee
Il 14 ottobre, su impulso di Ken Kim per Kips Gallery New York, è approdata in Italia al Pan di Napoli – la mostra “Re-Genesis” della coreana Jeong-Yoen Rhee. Affermata artista internazionale (ha esposto negli Stati Uniti, in Corea, Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Australia, Giappone e Kenya) Jeong-Yoen Rhee è nota per l’originalità dei suoi lavori nei quali, con la complicità della pratica zen, della meditazionee dello yoga, sviluppa una riflessione sulla vita che nasce dall’osservazione della natura per arrivare alla relazione uomo-natura, uomo-destino. Una pittura, la sua, preziosa per l’uso dei materiali e dei supporti.
La rinascita della materia
Considerazione che “per l‘artista – scrive nel catalogo la curatrice della mostra Paola De Ciuceis – la nuova genesi è il piacere di giungere alla purezza di materia e forma del demiurgo nel momento della nascita dell’oggetto creato per la prima volta. E come il grande artefice impastò la terra con le mani per dar vita al mondo, così l’artista ritiene che il metodo ideale sia quello diretto, senza la mediazione di strumento alcuno”.
La particolarità di Jeong-Yoen Rhee è proprio quella di dipingere senza pennello, mescolando i colori con la mano e stendendoli con il dito indice. Ma un’altra particolarità è anche quella di preferire prodotti organici a quelli industriali per la capacità che hanno di mantenere nel tempo tonalità uniche e proprietà originali in quanto a odori e colori.
Tra i più usati: la lacca presa direttamente dall’albero della lacca; la creta, la terra e la cenere vulcanica, la polvere di carbone e di oro, il guscio d’uovo, la madreperla, l’argilla rosa che donano un senso di mistero all’opera d’arte. Anche le tele sono naturali: la carta coreana fatta a mano dal gelso oppure la tela di canapa tessuta al telaio.
Un discorso a parte merita l’uso che l’artista fa del bambù, materiale presente per il significato fortemente simbolico che lo caratterizza: “forte e resistente – è scritto nel catalogo – con quelle sue articolazioni cave flessibili ma sempre dritte, è emblema di fermezza ed esempio per l’individuo che nella condivisione di abilità e valori può trovare il perno della società”.
Le opere colpiscono per i colori: azzurro, verde, prugna, color terra e l’occhio di chi guarda viene rapito dal magnetismo delle forme circolari nel quale ci si può abbandonare provando un gran benessere. Il catalogo è realizzato da Editori Paparo.
La biografia di Jeong-Yeon Rhee
Jeong-Yeon Rhee nasce a Seoul nel 1952, in una città in preda alla Guerra di Corea (1950 – 1953) che crea la frattura tra Corea del Nord, a regime comunista, e la Repubblica di Corea, a governo democratico. Studia arte in patria sino a quando nel 1988 si trasferisce a New York, dove si diploma al Pratt Institute nel 1988. Successivamente, nel 1993 consegue Dottorato di ricerca presso la Columbia University di New York.
Nella sua lunga carriera, ormai ultra quarantennale, Rhee ha esposto negli Stati Uniti, in Corea, Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Australia, Giappone e Kenya.
Tra le caratteristiche distintive dell’opera di Rhee, uno studio approfondito delle tematiche e l’utilizzo di materiali tratti da una natura ancestrale e primitiva: dalla creta alla cenere vulcanica, dal carbone alla madreperla. Materiali frutto di un lavoro profondo di elementi naturali primari, come il fuoco, il vento, l’acqua e il tempo che Rhee utilizza per creare delle composizioni astratte ma con riferimenti visivi figurativi che offrono un ordine al caos.
Rhee Jeong Yoen concepisce il suo lavoro come una forma di arte ambientale; alla ricerca di una connessione organica tra gli elementi della sua pittura, non usa nessuna materia o metodo artificiali. Tra le sue tecniche preferite, anche il mosaico e la tarsia in madreperla praticata con una notevole maestria e particolare sensibilità per la forma e per la composizione.