Meloni e Salvini in piazza con i commercianti: per noi non siete “sacrificabili” (video)
Commercianti in piazza contro l’ultimo Dpcm del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Hanno incontrato la leader Fdi Giorgia Meloni al presidio permanente a due passi da Montecitorio. “Vogliamo risposte” tuonano le categorie “da qualsiasi componente politica”.
Il presidio di FdI con Giorgia Meloni
Giorgia Meloni al presidio ha preso la parola e ha detto che FdI si impegna a dare voce alle categorie massacrate dal governo. Un governo che non ha voluto dialogare con l’opposizione e che “scarica responsabilità su quelle che Conte definisce attività sacrificabili“. Meloni ha poi criticato la logica dei “ristori” che è la stessa dei bonus.
Meloni: i ristori sono insufficienti
“I ristori – ha detto Meloni – dovevano essere pari al 100-200% del fatturato, poi abbiamo capito che i ristori saranno il 100-150 % del contributo a fondo perduto che si era preso a marzo. E sappiamo che se non si interviene sulle spese fisse di queste categorie non ci saranno mai sostegni adeguati”.
Conte con il Parlamento fa come il Re Sole
La leader di FdI ha anche criticato Conte osservando che il suo atteggiamento verso il Parlamento è come quello del Re Sole: “A Conte non interessa il Parlamento? Certo, è un po’ come direbbe il Re Sole… Ma cosa pensa il Parlamento lo riguarda. Ricordo che quando fu approvato il famoso emendamento Ceccanti ci dissero che i Dpcm sarebbero passati dal Parlamento E noi facemmo notare che quell’emendamento era scritto in maniera tale da non coinvolgere il Parlamento. Ed è stato così”.
Salvini in piazza con i commercianti
Matteo Salvini era a sua volta stamattina in piazza della Rotonda a Roma per sostenere la manifestazione organizzata dalla Fipe Confcommercio.“Bisogna fare i tamponi a casa alle persone anziane e potenziare il trasporto pubblico. Le persone si infettano in metro e autobus affollati, non in palestra o in piscina”, ha detto il leader della Lega.
“Stanziare 5 miliardi di euro – ha aggiunto – per un settore che conta 1,5 milioni di lavoratori non può essere sufficiente”. Salvini ha fatto una promessa ai commercianti: “Romperemo le scatole, non lasceremo che finisca come con la cassa integrazione”.